di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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La “nostra epoca” a 25 anni e quella dell’architetto Angela Di Iorio a 40 anni
Anni ’70 e i giovani in campo
Domenica scorsa 18 luglio 2021 ho scritto delle “due epoche”, quella degli anni ‘70 dalla forte passione civile e quella attuale che è iniziata nel 1994 con il crollo dei partiti solidi e dura da allora con un degrado irreversibile delle Istituzioni quasi verso una soluzione finale. La preannuncia il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca: “Lo Stato italiano non esiste”, “Le cose che scrive Sabino Cassese (uno dei più grandi giuristi italiani ndr.) sono autentiche stupidaggini a proposito del rapporto fra Stato e Regioni”.
Ho citato due amici, colleghi-coetanei, nel mio pezzo. La generazione del ‘49, l’ultima dell’esame di ammissione alla scuola media, l’ ultima con l’ esame di stato con tutte le materie e la commissione esterna, l’ ultima con l’ Università chiusa (i ragionieri si potevano iscrivere solo ad Economia e Commercio). Con i due coetanei abbiamo condiviso le stesse passioni, siamo stati fra i fondatori della “ stampa locale con il suo “giornalismo politico”. Come eravamo nel 1974 a 25 anni?
Domenico Di Meglio, giornalista
Nel 1974 Domenico Di Meglio (1949-2009) era segretario della sezione di Ischia del Msi-Movimento Sociale Italiano. Le sue convinzioni politiche erano per lo “Stato Forte e Corporativo”, il valore assoluto della Patria sopra ogni cosa. Le sue letture erano Il Secolo d’Italia ed Il Borghese. Mandava corrispondenze al Secolo d’Italia e collaborava al periodico Ischia Oggi di Giuseppe Valentino, corrispondente del Roma quotidiano della destra monarchica e neo-fascista del comandante Achille Lauro. Il Msi era fuori dall’arco costituzionale e Domenico Di Meglio fu escluso dalla collaborazione a Il giornale d’Ischia di Franco Conte e mio dichiaratamente antifascista. Domenico si è portato per tutta la vita questo risentimento verso Franco Conte (1938-1988) ma mai con me. Anzi. Verso di me – liberale, socialista, antifascista – fu sempre amico sincero con sincera stima. Nel 1967 avevamo fondato Tempo di Scuola il giornale scolastico dell’Istituto “Mattei”, il primo stampato in tipografia. Nel 1975 Domenico fu eletto consigliere comunale di Ischia per il Msi. Pur essendo minoranza rispetto a “mamma Dc” non rinunciò mai alle sue idee e alla sua ferma opposizione carica di contenuti. Aveva allora 25 anni.
Gianni Vuoso, giornalista
Gianni Vuoso era segretario della sezione del Pci-Partito Comunista Italiano nel 1974. Stava finendo gli studi universitari in Lettere e si era mantenuto agli studi con i propri mezzi essendo figlio di un artigiano. Contestava il potere della DC e dei sindaci Vincenzo Telese e Umberto Di Meglio. Anticlericale era schierato contro la Chiesa universale e locale. Sostenne la battaglia referendaria per il mantenimento della legge sul divorzio con grande impegno. Collaborava all’Unità che aveva a Napoli una propria redazione ed alla Voce di Napoli, settimanale diretto da Marino Turchi di tutt’altro indirizzo politico. Nel 1970 con Mario Cioffi e Raffaele Castagna aveva fondato La Tribuna Sportiva dell’isola d’Ischia ma ci mise il suo zampino politico. La Tribuna Sportiva – che durò fino al 1972 – aveva una pagina di costume e Gianni aveva la rubrica “pensieri di Ciao” con la quale fustigava costumi e persone politiche. Nell’ estate del 1974 fu capace di organizzare una festa de L’Unità e regalò le belle stampe dei dipinti di Mascolo, Coppa e Francesco De Angelis che conservo ancora. Dopo la laurea si trasferì a Bergamo con la moglie Susy ambedue professori di lettere alle medie. Anche a Bergamo si mise a fare giornali. Ritornò ad Ischia negli anni ‘80 e riprese l’impegno politico e giornalistico. Aveva 25 anni nel 1974.
Nel 1974 ero redattore capo de Il Giornale d’ Ischia, settimanale al quale avevo incominciato a collaborare nel 1972 dopo aver lasciato la Tribuna Sportiva. Sapevo fare un giornale. Ogni settimana (lo feci per per 3 anni) andavo ad impaginare il giornale a Napoli alla tipografia “Lampo” del barone Sandro Torella e del proto Salvarezza. Franco Conte fu il mio indimenticabile Maestro. Oggi dico sempre, quando si parla di giornali, che io vengo dal piombo. Chi ha vissuto la confezione del giornale di carta con il piombo o “stampa a caldo” è indissolubilmente legato alla carta stampata. Ero anche vice segretario della sezione del Psi – Partito Socialista Italiano di Casamicciola e membro del Comitato di Zona. Mi ero iscritto al Psi-Psdi unificati (Psu) nel 1968 con il congresso di Roma. Lessi e studiai le mozioni congressuali che venivano pubblicate sull’Avanti!. Cominciò la passione per la “Teoria Politica” e l’affannosa ricerca della “Terzia Via” tra il comunismo ed il liberismo. Una eterna ricerca, una permanente conflittualità. Provenivo dal liberalismo di Angiola Maggi, professoressa mia e di Gianni Vuoso alle medie, prima moglie del prof. Edoardo Malagoli con il quale cominciò una cordiale frequentazione. Leggevo il Corriere della Sera e soprattutto il settimanale Panorama di Lamberto Sechi ma i libri cominciavano ad invadere casa mia. Facevo Economia e Commercio a Napoli, in maniera disordinata, ma preferivo l’ Economia Politica alla Ragioneria professionale. Insomma un amore per la “teoria” per ricercare la “prassi”. Nel 1975 fui eletto consigliere comunale del PSI a Casamicciola. Opposizione contro la Dc del commendatore Antonio Castagna, del dottor Raffaele Monti e del dottor Nicolino Barbieri. Facevo una opposizione dura ma contenutistica e di alternativa alla Dc. Avevamo un elettorato schierato per l’“alternativa di sinistra” e non era ipotizzabile il centro-sinistra.
Perché scrivo questo quasi 50 anni dopo? Perché eravamo una gioventù politicizzata, civilmente impegnata, culturalmente solida. Domenico stava a “destra”, Gianni alla “sinistra comunista” ed io nella” sinistra liberale e socialista”. Ma sui problemi locali, del nostro territorio, si trovava la convergenza perché si studiavano i fatti non solo li si raccontava. Se si prendono le collezioni de Il giornale d’Ischia, di Ischia Oggi, de Il settimanale d’Ischia, de Il Golfo fino alla morte di Domenico, si trova il filo rosso dell’impegno sui programmi con una robusta cultura giuridica, economica, sociale. Abbiamo fatto di tutto. Giornali riviste, radio, televisioni, associazioni, comitati, sottoscrizioni, proposte di leggi statali e regionali, convegni, mostre, e chi più ne ha più ne metta . Con Gianni ho conservato un rapporto di goliardia e di avventura.
Giuseppe Mazzella e Gianni Vuoso
A 60 anni siamo andati a Ponza nel 2009 per scoprire la colonizzazione ischitana del 1734. Eravamo minoranza ma non eravamo soli. La gioventù con il coraggio delle proprie opinioni, spesso controcorrente, era maggioritaria ed infiammava i cuori. In circa mezzo secolo per arrivare al… Granducato Autarchico della Campania con capitale Salerno.
Arch. Angela Di Iorio
I 40 anni dell’architetta Di Iorio
L’architetto Angela Di Iorio avrà circa 40 anni. E’ consigliere comunale di Casamicciola di maggioranza da almeno 7 anni. Non risultano suoi interventi programmatici in consiglio comunale. Non si annoverano sue prese di posizioni in sede di discussione del bilancio comunale o del Documento Unico di Programmazione Economica che i Comuni hanno l’obbligo di approvare insieme al bilancio. Casamicciola non ha un Piano Regolatore Generale in vigore e nemmeno uno straccio di documento programmatico. L’architetto Di Iorio non è mai intervenuta sulla Ricostruzione o Riqualificazione urbana o Rigenerazione Urbana pur prevista dall’art. 17 del “decreto Genova” dove nel 2018 fu inserita la ricostruzione dei territori dell’isola d’ Ischia colpiti dal terremoto del 21 agosto 2017. Non è noto il suo parere su un disegno di paese che un architetto dovrebbe non solo avere ma farlo condividere alla popolazione. Come si può “ricostruire” senza un pur minimo piano urbanistico? Come si può escludere da una “ricostruzione unitaria ed omogenea” la riqualificazione dell’area del Pio Monte della Misericordia dalla Marina a Piazza Bagni? Ma quando il consiglio comunale si esprimerà come deve su un disegno “ordinato” del proprio territorio? Ma quando il Comune di Casamicciola costituirà un ufficio di alte professionalità sulla Pianificazione? Ma non sono queste idee elementari di uno studente al primo anno di architettura o molto più semplicemente ovvie osservazioni di un cittadino comune?
Su Il Dispari di domenica 18 luglio 2021 Ida Trofa scrive un pezzo sul mega-impianto di depurazione che dovrebbe sorgere nel parcheggio Anas di Casamicciola rivedendo tutto il sistema fognario e depurativo disegnato oltre 50 anni fa e parzialmente costruito in 50 anni. E’ un mega-progetto di un altro Commissario nella Repubblica dei Commissari senza sentire la volontà popolare espressa dal Consiglio Comunale. L’ingegner Giuseppe Conte, già sindaco di Casamicciola, ha scritto una dettagliatissima relazione su questo mega-impianto che distruggerà completamente Casamicciola e farà completare all’Uomo l’opera della natura avviata con il terremoto. Su questo tema un architetto consigliere comunale avrebbe dovuto indignarsi ma l’architetto Di Iorio che è delegata dal sindaco Castagna alla depurazione rilascia dichiarazioni dove afferma che si deve andare avanti nell’attuazione del progetto e non bisogna bloccare tutto perché i progettisti hanno lavorato e che quindi il Comune non ha alcun potere. L’architetto Di Iorio rende noto le cifre per realizzare il mega-depuratore: circa 57 milioni di euro.
Sta qui la differenza tra le “due epoche”: negli anni ‘70 fummo capaci di bloccare il mega-impianto di depurazione della Cassa per il Mezzogiorno che prevedeva una enorme galleria da Ischia a Forio con un mega-impianto a Forio nella zona di Citara. Avrebbe distrutto l’intera economia dell’isola. I foriani nel 1978 si opposero con i “moti di Forio”. A Casamicciola ottenemmo una seduta del consiglio comunale monotematica con la partecipazione diretta del progettista ing. Biggieri. Proponemmo interventi meno invasivi. In fondo la migliore proposta era quella delle condotte sottomarine con piccoli impianti di trattamento. Stanno ancora funzionando e se fossero inadatte il mare dell’isola avrebbe dovuto essere completamente inquinato come il fiume Sarno.
Noi non possiamo ritornare alla prima epoca. Ma è assolutamente necessario che una nuova classe dirigente di giovanissimi entri nelle istituzioni locali per salvare quello che resta della caotica espansione dell’isola, per aggiustare le ferite territoriali provocate da frane, alluvioni e terremoti, per riprendere il giusto cammino della Storia e vedere la luce dopo il buio.
di Giuseppe Mazzella di Rurillo, direttore de Il Continente
Casamicciola, 25 luglio 2021