di Giuseppe Mazzella
Liberazione, una parola che apre un universo, un universo non ancora completamente esplorato. Di questo periodo eroico e tragico che pose fine alla seconda guerra mondiale, ci parla il recente e omonimo libro di Emilio Iodice appena pubblicato da Amazon nella traduzione italiana curata da Silverio Lamonica. Un libro ponderoso (ben 800 pagine), che riflette la nostra storia recente, raccontata in maniera romanzata, ma aderente ai fatti, che vide contrapposti milioni di uomini in armi, in una carneficina che non ha eguali nella storia dell’uomo.
Emilio utilizza episodi icastici di vita vissuta di alcuni ponzesi, impegnati in Italia e in America, nello sforzo bellico che porterà alla liberazione del nostro Paese e dell’Europa dalle dittature e al ripristino della libertà e della democrazia. Episodi che si innestano ed esaltano la grande storia con quella luce di umanità e di audacia, in uno scenario di violenza e di orrore, che fa sentire a noi molto vicini personaggi di cui l’utilizzo di nomi diversi non copre l’identità. Uomini e donne isolane che, in controcorrente a certa moda del tempo in cui il potere si era vestito di arroganza, manifestano un profondo senso di solidarietà e di coraggio, sono vicini ai più bisognosi, sanno soffrire in silenzio e con orgoglio.
Il libro, poi, racconta anche dal di dentro i conflitti di coscienza e le prove alle quali furono sottoposti giovani di poco più di vent’anni, divisi tra scelta di coerenza politica e nuove vie, in una lacerante scelta all’affacciarsi di un nuovo scenario di libertà. Per noi isolani, poi, risplendono di particolare luce gli episodi legati direttamente a Ponza, la guerra, la fame, la mortalità, che illuminano aspetti noti, ma mai abbastanza approfonditi. La tragedia della dittatura, la limitazione della libertà, le tragedie del mare come l’affondamento del vaporetto Santa Lucia, gli abusi di un potere spesso stolido, qui raccontati con stile efficace, che hanno finito per segnare profondamente la vita dei ponzesi, senza però scalfirne l’identità di uomini duri, pazienti e generosi. Il tutto in un’atmosfera grigia che neanche la sfolgorante bellezza di Ponza riesce a lenire: un’isola chiusa tra il controllo poliziesco e condizioni economiche al limite della sopravvivenza.
Emilio, grazie a lunghe ricerche su dati acquisiti di prima mano e a testimonianze apprese direttamente e alla sua esperienza diplomatica, fa anche un ritratto dell’Italia e degli italiani in guerra, della micidiale e apparentemente invincibile potenza militare tedesca e la lenta, ma inesorabile avanzata liberatrice delle truppe Alleate.
Una vera epopea che resta indelebile nella memoria e che noi isolani, non solo perché si parla tanto di noi, dovremmo tutti approfondire, perché solo conoscendo bene il nostro passato possiamo programmare un futuro migliore. Perché la Liberazione è e resta una sfida mai completamente risolta, che dobbiamo saperci conquistare quotidianamente.