di Teresa Rotondo
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Intenta a lavorare, come faceva d’abitudine, quel giorno non alzò lo sguardo nemmeno quando le scattai questa foto. Ricordo che non voleva che la fotografassi.
Nonna Maria, Maria Iozzi, detta la calzolaia, è qui nella sua piccola bottega come tutti i giorni e dove, dal 1947, con il suo amato Pietro aveva cominciato a lavorare.
Io me la ricordo sempre lì, gentile con tutti, tra le sue scarpe, il profumo di mastice e i vari attrezzi oggi ormai pezzi storici.
Versatile nella sua capacità di aggiustare scarpe, giacche, tende, perfino vele da barca, il lavoro era la sua vita e lo è stato fino alla morte sopraggiunta nel mese di giugno di circa 10 anni fa.
E aveva appena 93 anni!
Le mani contorte recavano i segni di quella dedizione ma erano anche espressione dell’amore per il lavoro che sapeva alleggerire con le chiacchiere che le piaceva fare con la gente che passava per la bottega.
Da piccola mi piaceva stare da lei e quando ne ero lontana, vivendo altrove, sognavo di tornarvi.
Questo pezzetto di vita ponzese, di quelli che non ce ne sono più, mi manca tanto ancora oggi.
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Nota della Redazione: Una foto può essere un contenitore di ricordi, emozioni, momenti di vita.
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