di Rosanna Conte
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Stiamo nel pieno dell’inverno. Piove, fa freddo e tira vento. Questo clima concilia lo stare in casa, e chi ama scrivere ne approfitta.
Per cui la mia epicrisi, scritta nel tepore dei muri domestici, cercherà di recuperare l’abbondante messe di articoli che ci ha accompagnati questa settimana.
Mi piace iniziare con la notizia della Caretta caretta salvata a Frontone dicendo grazie ad Anna Maria Mazzella per aver compiuto un gesto in favore della vita. Se fosse stato un uccello ad essere intrappolato e fosse passato un cacciatore sarebbe stato salvato allo stesso modo?
Montanelli dei ponzesi ha tracciato un ritratto ai limiti della barbarie. (I ponzesi visti da…(1) Montanelli) Lui, cittadino che aveva fatto la guerra in Africa Orientale e sappiamo quanta brutalità sia stata usata contro le popolazioni locali, dalle stragi alle spose bambine. Ma tant’è!, direbbe qualcuno. L’ipocrisia borghese c’è sempre stata e ancora oggi impera.
Le riflessioni di Franco De Luca ci parlano di un ponzese ormai disorientato, che sceglie di stare lontano dalla sua terra dove non trova lo spazio lavorativo adeguato e le tutele che ci sono in terraferma. (Anno che viene, anno che va (3)) Solo una rivoluzione culturale con interventi amministrativi e politici adeguati potrebbe arrestare l’esodo invernale. Al ponzese manca l’orgoglio per la storia della sua terra e questo non gli fa sentire il dovere di dare il suo contributo alla comunità. (Anno che viene, anno che va (4)) E, accanto a questo, c’è l’ipocrisia imperante, frutto dell’abitudine al male che giunge a lasciar cadere nel dimenticatoio le peggiori malefatte consentendo al disonesto di ripresentarsi pulito e pronto a dettar legge: (La poltrona del dialetto (36). Addevaca e sdevaca)
Il filmato sul Maria Maddalena (Il Maria Maddalena in un video del 2000) ci restituisce, invece, un ritratto del ponzese laborioso, competente e imprenditore, che guarda alle necessità dell’isola con l’esperienza che la sua attività lavorativa sul campo, gli suggerisce. E’ quello che manca nella nostra comunità: l’esperienza degli anziani fatta sull’isola che viene consegnata alle generazioni successive e rielaborata per proporre miglioramenti per tutti.
E passiamo al tema di Procida, capitale della cultura 2022. Ci ritroviamo con una descrizione dei procidani piuttosto antitetica a quella dei ponzesi e con la proposta di Lamonica di raccogliere i diversi spunti possibili per creare un filone sull’isola che possa dirci qualcosa in più. Lui ha ricordato come sia stata méta di intellettuali stranieri già da tempo, proponendoci una poesia di Alphonse de Lamartine (Procida capitale italiana della cultura 2022 (1)) e dall’Elba, per il progetto Isola Mondo, ci sono giunte belle foto anche dei paesaggi procidani (Procida capitale della cultura 2022 (2)
Del Covid abbiamo letto il bel gesto della libraria di Formia, Enza Campino, (Formia, una bella storia al tempo del covid raccontata da Alberto Angela) che, una volta guarita, ha donato dei libri a coloro che l’hanno curata. Per chi si occupa di libri, niente è più prezioso: il gesto di donarli è un atto di amore, un ringraziamento che viene dal profondo del cuore.
E con sollievo vediamo che la Regione Lazio ha stanziato i fondi per i ristori alle micro imprese affiancandoli con informazioni e moduli di richiesta (Regione Lazio, ristori a fondo perduto)
Abbiamo anche letto dell’antidemocraticità del Covid: (Covid e democrazia) Certo, qualsiasi fatto dannoso per una società colpisce sempre maggiormente i meno tutelati, i più poveri, i meno preparati culturalmente. Colpisce la democrazia, se è debole e non ha argini di prevenzione, senza confondere le accuse alle misure restrittive per evitare la diffusione del virus con i pieni poteri di un Orban.
Bisogna essere vigili. La velocità sottesa a tutti gli aspetti della nostra vita oggi richiede una attenzione maggiore ai minimi cambiamenti per evitare di incrociare un iceberg previsto, preannunciato, ma sottovalutato come fu per il Titanic (Il Titanic salpa ogni giorno). E questo in tutti i campi dalla pandemia all’assalto a Capitol Hill, un vero attacco alla democrazia.
Indirettamente il Covid entra anche nella bella riflessione sulla didattica a distanza fatta da Bruno Santoro: (Scuola (5). Digitalia: la scuola alla scoperta di se stessa). Quello che passa dal docente all’alunno non è una semplice conoscenza, ma è un insieme di saperi veicolato attraverso una carica empatica che coinvolge la sfera degli affetti e delle emozioni. E’ questo insieme che dà all’alunno la materia con cui forgiarsi. Ma non bisogna demonizzare l’utilizzo della didattica a distanza in sé. Qualsiasi strumento è negativo o positivo a seconda dell’uso che se ne fa. Ne è esempio la trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi” che consentì a milioni di italiani di imparare a leggere e a scrivere a distanza: la Tv usata come strumento utile alla comunità: (L’antidante)
Ovviamente tutte le riflessioni sulle tematiche qui riportate hanno uno spessore politico, perché si pongono in relazione con la vita delle persone ed esprimono una visione di società – anche se parziale – che si realizza o vorrebbe realizzarsi. Ma ci sono anche articoli politici in senso più specifico, perché magari richiamano partiti politici o collocazioni politiche ben definite in cui destra e sinistra indicano diverse e oppositive delineazioni di società.
Per chi dice che tanto non cambia niente se partecipiamo o meno all’azione politica, Negli Stati Uniti è l’ora delle donne e i primi atti di Biden ci dicono che non è vero. (Emilio Iodice e un articolo sui primi atti di Biden)
E’ faticoso, è impegnativo, e il cambiamento richiede tempo, ma con la tenacia e la perseveranza ci si può riuscire. Se non ci fossero state tante donne a fare battaglie secolari per la parità di diritti Kamala Harris non sarebbe arrivata alla vicepresidenza americana e se non ci fossero state le proteste dei neri Obama non sarebbe diventato presidente. Queste battaglie non sono ascrivibili ai soli leader ma ai milioni di persone che li hanno affiancati e sostenuti, prendendo il testimone dalla generazione precedente e lasciandolo a quella successiva. Non per niente Kamala Harris ha detto nel discorso di insediamento che la sua presenza ai vertici del potere politico americano è dovuto alle lotte delle donne che l’hanno preceduta.
Non si possono mandare avanti gli altri e stare alla finestra a guardare, godendo dei vantaggi procurati dalla lotta altrui. Lo dice chiaramente Gramsci: si è parassiti: (“Odio gli indifferenti”) Le battaglie vanno fatte partendo da sé, dalla consapevolezza di essere cittadini e di far parte di una comunità che ha le sue regole, i suoi valori: se li condividiamo la difendiamo, se non li condividiamo dobbiamo agire per cambiarla.
Ed è questo il punto: avere dei valori, sono essi che possono dare input all’azione. Se condividiamo i valori della solidarietà umana, del rispetto per gli altri, della pace come bene supremo non possiamo pensare di lasciare campo libero a suprematisti e xenofobi, per non dire razzisti. Se non vogliamo l’impoverimento di larghi strati della popolazione, dobbiamo batterci perché tutti paghino le tasse e le paghino in maniera proporzionale al guadagno. E dobbiamo batterci perché non ci siano sostegni per imprenditori disonesti e ci siano, invece, tutele per chi lavora nell’instabilità totale. Insomma bisogna scegliere con consapevolezza chi sostenere politicamente.
Il presidente Biden, appena entrato in carica, ha firmato tra i primi ordini esecutivi, di grande valore simbolico, quello di rientrare negli accordi di Parigi sul clima e quello che ha fermato le trivellazioni nelle aree protette dell’Artico: sono i segnali del cambiamento verso un’economia green che Trump aveva bloccato. E per capire i valori di Trump basta leggere: Questo è stato Trump.
Ma veniamo alle notizie ponzesi.
C’è quella triste, perché ci ha lasciati Silverio Aprea, Ciancanella, ma c’è anche quella bella, perché ha conseguito la Laurea Magistrale Giulia, la nipote di Tonino Esposito e Elisabetta Migliaccio. Congratulazioni per il 110, per la poesia e per il racconto. Comunicano impegno, fratellanza e capacità di intravvedere l’umanità che sta in fondo all’anima anche dei peggiori. Valori che servono nel mondo in cui viviamo. Giulia, tu non sarai un’indifferente.
L’altra bella notizia: il bando per iniziare i lavori a Cala Fonte: (Novità per Cala Fonte: messa in sicurezza e riqualificazione ambientale) E questa volta l’amministrazione ha fornito anche le spiegazioni del ritardo. Speriamo che si facciano al più presto per consentire la ripresa delle attività connesse a quella zona di Ponza prima della prossima estate.
Concludo ricordando I nostri primi dodicimila articoli, un traguardo inimmaginabile al momento della nascita del sito, dieci anni fa, e il paragone con Wikipedia, l‘enciclopedia collaborativa che ha compiuto venti anni, mantenendo i dovuti distinguo, non è troppo peregrino.
Buona domenica, nonostante il cattivo tempo.