Come preannunciato lo scorso 15 novembre, il Protocollo d’Intesa con il Parco è stato approvato dall’ultimo Consiglio Comunale del 18 dicembre 2020.
Un vecchio detto dice: “il tempo è galantuomo!” e farà giustizia di quanto oggi, noi siamo costretti a subire da una minoranza ostruzionista, inutilmente cavillosa ed incapace di fare proposte valide per l’isola.
Questi i fatti (tutti documentati):
Già nel 1997 (desumibile ordinanza del Sindaco Balzano) la Villa era in rovina e inutilizzabile ma l’Ente Parco è stato istituito solo nel 2005 con Decreto del Presidente della Repubblica, pertanto non sussistono le fallaci tesi della minoranza che invocano il principio di continuità amministrativa per il caso in specie, assolutamente non previsto dalla legge poiché fino all’Istituzione dell’Ente, Parco la gestione era affidata al Ministero dell’Agricoltura e al C.N.R. e, pertanto, la continuità amministrativa non può esserci trattandosi di due Enti diversi che si sono succeduti tra di loro.
Dal progetto risulta quanto l’immobile comunale fosse rovinato, quindi solo da allora e al massimo entro settembre del 2015, entro i 5 anni (termine di prescrizione amministrativo) dall’avvenuto accertamento, si sarebbe potuta proporre un’azione legale nei confronti dell’Ente Committente.
Ma l’amministrazione Vigorelli fino al 2016 si è completamente disinteressata di Zannone e dei beni comunali perdendo così l’unica vera possibilità di ottenere un congruo risarcimento per la Villa, anche perché all’epoca effettivamente il Bilancio del Parco aveva un avanzo di circa 3 milioni di euro, che oggi non ha più. Qualsiasi altra Amministrazione successiva non avrebbe più potuto far nulla perché i termini ormai erano prescritti.
Noi invece guardiamo a quel che di concreto, fattibile ed immediato è possibile ottenere.
Con il Protocollo firmato si chiude solo la parte relativa al contenzioso economico con l’Ente Parco, mentre resta in essere la richiesta di escludere Zannone dal perimetro del parco – deliberata nel marzo del 2017- che segue una procedura completamente diversa, lunga, costosa e incerta.
Risulta evidente che sarebbe assolutamente dannoso per gli interessi di Ponza, lasciare oggi Zannone nella sua attuale condizione di abbandono in attesa dell’esito di quella procedura, come invece invoca la minoranza, con notevole miopia amministrativa.
Silverio Tomeo
27 Dicembre 2020 at 12:20
A mio modesto avviso, ma potrei sbagliarmi, c’è chi voleva vendere Zannone agli sceicchi di Dubai, magari per farne un parco-giochi per ricchi depravati… chissà…