di Luisa Guarino
Da oltre trent’anni domina la scena della ristorazione ponzese e ben da quattordici (circa la metà del suo percorso, dal 2006 a oggi) detiene consecutivamente una Stella Michelin. Dalla ricetta più semplice per preparare alcuni pesci, esaltandone al massimo il gusto, prende il nome l’Acqua Pazza, il blasonato ristorante di Ponza che fino allo scorso anno era il punto di riferimento di Piazza Pisacane, in pieno centro storico e a un passo dal porto, e che da quest’estate si è trasferito in una magnifica location a picco sulle rocce, poco distante. Un luogo meraviglioso e fortunato, che in passato ha ospitato locali entrati nella storia del turismo dell’isola, come il Mariroc, prima night club e poi ristorante, e in tempi più recenti ‘Orestorante. A gestire l’Acqua Pazza ci sono Gino Pesce e la moglie Patrizia Ronca, affiatati e appassionati, sempre capaci di stare al passo con i tempi e di evolversi. Nel 1989 Gino è stato un autentico pioniere della ristorazione, quando Ponza non era ancora inserita nella rotta dei vip e della mondanità, credendo da subito nella vocazione turistica dell’isola.
Lui e Patrizia sono legati saldamente alle loro radici: “Sia io che mia moglie siamo ‘figli d’arte’ – racconta Gino -, perché i nostri genitori avevano due ristoranti a Ponza, rispettivamente ‘La Pergola’ e ‘Mimì’. Nonostante abbia provato altre strade, come quella di sottuficiale dell’esercito o di portavalori per le banche dell’isola, in fondo ho sempre saputo che avrei fatto il cuoco tutta la vita. Quello però che a 18 anni non immaginavo era affrontare questo percorso insieme alla donna della mia vita”. I nuovi ambienti che si trovano in Via Dietro la Chiesa si articolano su quattro piani terrazzati, uno dedicato al ristorante e gli altri al cocktail bar, fiore all’occhiello dei mesi esitivi. Lo spazio notevole ha permesso di ampliare e differenziare l’accoglienza, che in futuro potrebbe prevedere per gli ospiti del ristorante un approccio diretto dal mare. Nel menu la fa da padrone il pesce locale e selvaggio, di tracciabilità certa grazie alla Cooperativa di pescatori ponzesi: Gino lo sceglie personalmente ogni giorno, facendo su e giù lungo la banchina con il suo motorino.
Tra i piatti più noti e apprezzati gli spaghetti ai ricci, le polpette di merluzzo, le linguine alla spigola, tra i primi; per non parlare dei Crudi, un must del locale, con la tartare di tonno, il carpaccio di ricciola, gambero e scampo crudo; tra i secondi ricordiamo la seppia al gusto brace e il carpaccio di dentice: l’Acqua Pazza propone anche un menu degustazione studiato dallo chef “per incantare il palato e stuzzicare le papille gustative degli ospiti”. Il dopocena si articola invece tra cocktail d’autore e distillati. La carta dei drink è studiata da Silverio Migliaccio, giovane bartender di nome e cognome ponzesi, che ha fatto anche un “passaggio” da Joel Robuchon, “chef francese del secolo”.
Ma non mancano altre importanti novità nell’attività dell’imprenditore e della sua famiglia: il B&B Casa Pesce a pochi minuti dal porto, una location curata nei minimi dettagli in cui concedersi momenti di autentico relax, riposo e benessere. Cinque stanze confortevoli, un accogliente spazio esterno, l’esclusiva piscina che con i suoi ciottoli ricorda la spiaggia. C’è infine, si fa per dire, la caffetteria cocktail bar pasticceria Bar dei Pesci, in Piazza Pisacane, nello spazio prima occupato dal ristorante: l’attività è curata da Ludovica, figlia di Gino e Patrizia, appena laureata in Comunicazione. Aperta dalle 7 del mattino fino a notte, propone ottime colazioni, veloci pause pranzo e una vetrina sempre fornita di sfogliatelle e babà, nonché aperitivi ‘sincronizzati’ con il rientro delle barche verso sera; e quando scende il buio non mancano drink sfiziosi con tanta buona musica in sottofondo.