di Fabio Lambertucci
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L’interesse suscitato dal suo articolo di esordio sul sito – L’orgasmo del fascismo, la recensione di un libro, in sostanza – ha spinto Fabio a rimettere mano al tema prendendo in considerazione, dei tanti libri e film in circolazione, i più rilevanti a suo giudizio.
Buona lettura
La Redazione
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Della vita privata e sessuale dei due dittatori del secolo scorso, Mussolini ed Hitler, la recente storiografia si è eccellentemente occupata.
Per l’Italia fascista è da segnalare l’ottimo lavoro del 2013 dello storico del fascismo e dell’età contemporanea Mimmo Franzinelli Il Duce e le donne. Avventure e passioni extraconiugali di Mussolini (Mondadori – eBook 2013; Oscar 2015) dove è addirittura rivelata la relazione con la principessa Maria José di Savoia.
Di tutt’altro genere, edito da Sellerio Editore: Mussolini e le donne. Un’interpretazione del fascismo in chiave erotica con al centro syndicate casino review il duce playboy e attorno una sfilata di supremo umorismo. Gian Carlo Fusco fa delle sue memorie del regime un genere originale tra la satira e la storia.
Per la Germania nazista sono invece estremamente illuminanti i saggi della storica austriaca Anna Maria Sigmund, dell’Università di Vienna, Le donne dei nazisti (2003) e Dittatore, demone e demagogo. Domande e risposte su Adolf Hitler (2006), entrambi editi in Italia da Corbaccio.
Naturalmente le pruriginose vicende private e sessuali di Mussolini e Hitler hanno anche interessato i cineasti italiani ed europei.
Solo però dagli anni Ottanta in Italia vennero messe in scena sul grande schermo le avventure erotico-sentimentali di Mussolini.
Nel 1984 il primo film fu Claretta, sceneggiato dal giornalista Arrigo Petacco (1929-2018) e diretto dal regista Pasquale Squitieri (1938-2017) con nel ruolo dell’amante del Duce Claudia Cardinale che per la sua interpretazione vinse il Nastro d’argento per la migliore attrice e il Premio Pasinetti alla 41a Mostra del Cinema di Venezia.
L’anno seguente, 1985, il regista Alberto Negrin diresse per Rai Due lo sceneggiato tv Io e il Duce e questa volta fu Barbara De Rossi ad impersonare Claretta. Basato in buona parte sul diario di Galeazzo Ciano, narra il non sempre facile rapporto Mussolini e lo stesso Ciano; in particolare il film narra gli ultimi anni de regime dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Con un cast d’eccezione; Bob Hoskins (Benito Mussolini), Susan Sarandon (Edda Ciano), Annie Girardot (Rachele Guidi), Barbara De Rossi (Claretta Petacci).
Lo sceneggiato, anche conosciuto come “la telenovela di Mussolini”, ebbe al tempo un grande successo, in Italia e sui mercati internazionali (con in titolo Mussolini and I).
La prima attrice italiana nel ruolo di Claretta era stata però nel 1974 Lisa Gastoni nel film di Carlo Lizzani (1922-2013) Mussolini. Ultimo atto, ricostruzione storica delle ultime giornate di vita del dittatore, interpretato da Rod Steiger.
Tuttavia fu nel 1993 che per la prima volta nella miniserie tv in tre puntate Il giovane Mussolini di Gianluigi Calderone, trasmessa sempre da Rai Due, l’attore spagnolo Antonio Banderas-Benito Mussolini giovane si prodigò in varie scene di sesso con la rivoluzionaria russa Angelica Balabanoff interpretata dall’attrice tedesca Susanne Lothar.
Antonio Banderas in “Il giovane Mussolini” (1993)
Nello sceneggiato Rachele Guidi, futura moglie del Duce, è la bellissima Claudia Koll che in quegli anni faceva furore nei film diretti dal regista erotico Tinto Brass ma di Donna Rachele invece la Koll restituisce l’immagine di una brava donna di famiglia!
E’ infine nel 2009 che il regista Marco Bellocchio nel suo Vincere, storia tragica del rapporto di Mussolini con Ida Dalser, forse sposata, che, dopo la presa del potere nel 1922, il Duce fece rinchiudere nel manicomio di Verona dove morì nel 1937, mostra per la prima mezz’ora della pellicola gli accoppiamenti di Mussolini-Filippo Timi con la Dalser-Giovanna Mezzogiorno, vincitrice del Nastro d’argento.
Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno in “Vincere” (2009)
Molti i film su Adolf Hitler ma è solo nel 2004 nella miniserie tv Il giovane Hitler di Christian Duguay che viene mostrato un suo atto sessuale: l’attore scozzese Robert Carlyle (Hitler) in campagna, ammirando estasiato la giovane nipote Angelika Raubal detta Geli (1908 – suicida nel 1931), si masturba.
Nello stesso anno nel film La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler (Der Untergang) di Oliver Hirschbiegel il grande attore svizzero Bruno Ganz (1941-2019) bacia sulla bocca dopo il matrimonio nel bunker di Berlino Eva Braun (Juliane Kohler) (foto).
Bruno Ganz e Juliane Kohler in “La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler” (2004)
Tuttavia è nel film grottesco tedesco del 2007 Mein Fuhrer. La veramente vera verità su Adolf Hitler di Dani Levy che l’attore Helge Schneider (Hitler) tenta goffamente, senza riuscirci, di penetrare una povera ragazza.
Rosanna Conte
25 Luglio 2020 at 19:47
In tutto questo susseguirsi di donne innamorate del duce, della Sarfatti, colei che ha formato il duce e ne ha diffuso l’immagine che poi è rimasta nell’immaginario internazionale e nazionale, attraverso la sua pubblicazione Dux, non emerge granché. Donna intelligente e colta, era critica d’arte conosciuta e apprezzata a livello internazionale, Margherita Sarfatti, ha affiancato Mussolini nel suo percorso dal socialismo al fascismo, sostenendolo moralmente ed economicamente, e lo ha guidato fin quando l’avvicinamento alla Germania e la scelta antisemita del regime non la indussero ad allontanarsene. Margherita era ebrea e nel 1938 fuggì all’estero.
Fabio Lambertucci
27 Luglio 2020 at 17:13
I miei articolini non sono un elogio delle capacità amatorie di Mussolini e compagnia, anzi. Mi dispiace non essermi spiegato bene. L’intento era quello di mostrare come Mussolini abbia sempre usato le donne: le intellettuali come la Balabanoff e la Sarfatti per migliorarsi e infine raggiungere il Potere, le altre solo per il suo piacere. Della importantissima Margherita Sarfatti non ho parlato perché non rientrava cronologicamente nel periodo trattato, l’ultimo.