di Francesco De Luca
.
Alla deriva
Quante isole
in questa mia isola.
Il corpo
vigile sul poggio aereo
puntato verso il mare;
i gabbiani straniti
dal silenzio irreale;
e le barche
senza lo sfrego delle onde intorno allo scafo;
i pescatori
sputano torvi dalle murate
nell’ozio.
Ognuno per sé.
E la campana
geme per nessuno,
e nessun pallone saltella
fra i basoli degli slarghi del paese,
inseguito.
Sofia imita il suo pupazzo mesto
nel recinto della stanza,
e la madre
incupita finge di riassettare.
Innaturale è la distanza
dagli altri
e lo straniamento bulina gli animi degli isolani.
Nessun arcipelago
soltanto isole.
di seguito la versione recitata