di Mimma Califano
Prima di affrontare il contenzioso Zannone, vorrei fare una premessa, in merito alla “mancanza di notizie”.
Utilizzando questa espressione forse Biagio (leggi qui) implicitamente fa riferimento ad una più diffusa carenza di informazioni che i cittadini di Ponza lamentano e non solo in merito a Zannone.
In proposito devo ricordare ancora una volta che mi sono sempre lamentata di questa deficienza, anche da queste pagine e già parecchio tempo addietro.
L’Amministrazione – come succede ovunque al giorno d’oggi – si doveva dotare di una figura che con capacità, serenità e cognizione di causa tenesse costantemente informata la popolazione di tutta l’attività comunale e al contempo potesse anche chiarire passaggi burocratico/amministrativi non sempre semplici e/o eventualmente rinviare al mittente eventuali attacchi pretestuosi su quanto succede in Comune. Purtroppo, non è stato fatto e ormai non lo si farà più.
Mi ritrovo perciò, con mia grande fatica e rammarico – non mi piace il protagonismo, motivo per cui ho sempre preferito tacere – a dover esporre qualche punto dell’attività amministrativa, lamentando il silenzio e la mancanza di chiarezza su tanto altro.
Veniamo alla questione Zannone.
Forse la cosa più semplice è partire dalla domanda di Enzo (commento al link sopra-riportato), senza tralasciare le perplessità del dott. Biagio.
Con riferimento all’ultima delibera di giunta, Enzo Di Fazio chiede: tutta Zannone è tornata nella piena disponibilità del Comune di Ponza?
Da novembre 2019 sia la ex-casa di caccia (con le sue pertinenze) che il resto dell’isola (eccezione fatta per il Faro che è demanio militare), sono rientrati nel possesso del Comune di Ponza.
Quindi il Comune adesso è sia proprietario che possessore dell’isola di Zannone (sempre con l’eccezione del Faro) nonché della ex-casa di caccia. Questo passo era indispensabile per poter procedere con la progettazione e i successivi lavori agli immobili esistenti nonché per la loro successiva gestione.
E il Parco?
Zannone fa comunque sempre parte del Parco del Circeo. Come è stato scritto innumerevoli volte l’iter per poter uscire da un Parco Nazionale è lungo e laborioso (rinviamo alla risposta data dal Ministro Galletti all’ex sindaco Vigorelli, vedi articolo del 15 marzo 2017 L’infinita polemica su Zannone). Quell’iter segue un’altra strada e non è legato al tavolo tecnico che è stato appena istituito.
Cerco di essere pratica per farmi capire. L’isola di Zannone, fermo restando che oggi più di ieri è a tutti gli effetti del Comune di Ponza, continua a dover rispettare i vincoli del Parco. Sostanzialmente non si può costruire (a parte la prossima ristrutturazione della ex-casa di caccia e delle sue pertinenze), non si può toccare la vegetazione e non si può andare a caccia. Ma l’impossibilità di costruire o abbattere la vegetazione erano addirittura preesistenti al Parco e tali resterebbero anche in un domani senza il parco.
Sempre per tentare di spiegare il senso di un territorio rientrante in un Parco: quasi tutto il territorio del Comune di Sabaudia si estende all’interno del perimetro del Parco del Circeo, ciò non impedisce alle aziende agricole di produrre o di allevare, agli stabilimenti balneari di lavorare, altrettanto dicasi per le tante altre attività di ogni genere. L’obiettivo del Parco di preservare determinate aree di particolare valore ambientale, non fa mettere in discussione il lavoro, la proprietà e/o la fruizione (possesso) di un bene.
Qual è allora l’obiettivo del tavolo tecnico?
Serve per cercare un accordo con il Parco, al fine di ottenere l’indennità di utilizzo dei beni dal 2012 ad oggi (il pregresso è stato già pagato nel 2012) e un risarcimento forfettario aggiuntivo.
Fondamentalmente chiederemo al Parco di farsi carico della messa in sicurezza del Varo, con il relativo punto di sbarco (indispensabili per consentire un più facile accesso alla Casa ristrutturata), di sistemare tutta la sentieristica e la cartellonistica (che finalmente avrà il logo del Comune di Ponza) e possibilmente anche di un piccolo campo boe, per tenere in sicurezza le barche di chi vorrà scendere a terra.
In ultima analisi tutti gli investimenti – tra ciò che dovrà fare il Parco e ciò che sta portando avanti il Comune – dovranno avere come finalità ultima la riqualificazione e valorizzazione dell’isola di Zannone.
Speriamo di trovare un accordo il più rapidamente possibile.
Affinché poi il Parco possa procedere con i lavori, sarà necessario firmare un Protocollo d’Intesa. Protocollo che per diventare operativo dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale di Ponza e dal Consiglio del Parco.
Per rispondere ad una domanda di Biagio di qualche giorno fa. Chi amministrerà la casa una volta ristrutturata?
La Casa diventerà a tutti gli effetti un alloggio, dove si potrà pernottare, avrà un adeguato ristoro, bar, terrazza panoramica e annesso Museo. A lavori ultimati (o quasi) si farà un bando pubblico per la sua gestione, ci auguriamo che ci saranno diversi ponzesi (magari in forma cooperativa o societaria) a partecipare e forse a vincere. Nel bando sarà richiesto (tra l’altro) che non solo il vincitore dovrà farsi garante dell’integrità dell’immobile, ma dovrà anche assicurare una guardianìa per tutto l’anno.
Quindi come per qualsiasi altra attività turistica, da “clienti” tutti potremo andare. Magari a settembre (terminato in anni normali il caos del lavoro estivo) oltre ad andare a Palmarola (come tanti fanno adesso), si potrà anche scegliere di farsi due o tre giorni di relax a Zannone.
Noi lavoriamo per questo con tutta la buona volontà possibile, pur consapevoli di affrontare un percorso per niente semplice.
Biagio Vitiello
24 Aprile 2020 at 19:25
Questa risposta di Mimma mi è piaciuta. Se tutti gli altri amministratori facessero la stessa cosa, dando risposte alle domande che la gente pone e si pone, sarebbe una bellissima cosa.