di Paola Di Mambro
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«Tirar su una casa. Scegliere le tegole del tetto e il mattonato del pavimento.
Immaginare facciate, logge, scale, prospettive, giardini.
Per quanto ne sapevo, una donna non l’aveva mai fatto»
Melania Mazzucco con questo romanzo storico ambientato nella Roma del Seicento racconta in modo appassionato la vita di Plautilla Briccio, personaggio realmente esistito, pittrice, il cui padre Giovanni fu un genio eclettico, pittore, musicista, poeta, famoso commediografo – materassaio, a sua volta figlio di materassaio – ignorato dalla corte papale. Il suo più grande merito fu quello di educare, controcorrente per i costumi dell’epoca, la figlia prediletta alla pittura.
Determinante per la vita di Plautilla fu l’incontro con il segretario del cardinale Mazzarino, Elpidio Benedetti, con cui stabilì un forte legame di amicizia e di interessi artistici.
La Mazzucco esplora con acuta analisi psicologica la storia di Plautilla e del suo complesso rapporto con Elpidio: la loro fu una vera storia d’amore a cui entrambi però rinunciarono; lui per ambizione e per gli obblighi servili che lo legavano al cardinale; Plautilla, indotta dagli insegnamenti del padre («l’arte non si concilia col fardello del matrimonio»), preferì dedicarsi all’arte piuttosto che crescere figli.
Tra loro si stabilì un’amicizia fatta di complicità e interessi, concretizzatasi nella progettazione di Villa Benedetta a Porta San Pancrazio, sul Gianicolo.
La Villa, per la sua forma, soprannominata “il Vascello”, fu purtroppo distrutta dalle truppe francesi nel 1849, durante l’Assedio della Repubblica Romana.
Plautilla Bricci, disegno del Vascello (prospetto longitudinale, 1663 (Archivio di Stato)
A detta della Mazzucco, Benedetti, che aveva egli stesso affidato a Plautilla (“architettrice” come ella stessa si definì) l’incarico di progettare e decorare “il Vascello”, in seguito oscurò il nome della stessa, facendola apparire come l’assistente del di lei fratello Basilio, dichiarando che «Il mondo non è pronto per accettare che una donna costruisca la casa per un uomo».
Nel libro, accanto alla architettrice, c’è un’altra protagonista eccellente, la Roma barocca dei papi e dei grandi artisti, ma anche quella degli artigiani, dei commercianti, del popolino romano con i suoi miasmi e povertà, vessato da inondazioni del Tevere e da epidemie come la pestilenza del 1656.
Questo della Mazzucco è un libro che unisce la passione per l’arte e per la Storia all’ammirazione per una donna che rinunciò ad una vita privata in nome della sua passione per l’arte.
L’autrice dedica il libro alla madre Andreina che negli anni ’50 dello scorso secolo lasciò gli studi di architettura «quando scoprì che più rari dell’hibonite (1) erano gli architetti donna».
Per chi volesse conoscere le opere di Plausilla Briccio:
- Madonna con bambino sull’altare maggiore della Chiesa degli Artisti (Santa Maria Montesanto)
- La cappella di San Luigi nella chiesa di San Luigi dei Francesi
- La lunetta del Sacro Cure di Gesù (depositi dei Musei Vaticani)
- Lo stendardo processionale con la Natività di san Giovanni Battista su un lato e la decollazione sull’altro (nell’Assunta di Poggio Mirteto)
- I disegni autografi di Villa Benedetta (Archivio di stato di Roma).
L’architettrice
di Melania Mazzucco, Einaudi (2019), € 22,00
Nota
(1) La hibonite è un minerale. Nel 2018 è stato dato l’annuncio della scoperta da parte di Levke Kööp di cristalli di hibonite risalenti a oltre 4,5 miliardi di anni nel meteorite di Murchison (Australia)