di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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Una quindicina di anni fa l’Ansa, di cui ero corrispondente, da Ischia mi mandò a seguire a Lacco Ameno un convegno sulla “Medicina telematica”.
Un medico chirurgo mi disse che era in grado di guidare una operazione dall’ospedale ad una nave in pieno oceano fatta da un semplice infermiere. Rimasi senza parole.
Domandai: Dottore ma il mondo in questi ultimi anni a che velocità è cambiato?
Mi rispose: Ad una velocità “spaventosa”.
Quella risposta mi ossessiona. Ma forse oggi al tempo del coronavirus è la certezza: la medicina ci controlla ovunque siamo. Il modello è questo. Restiamo a casa. Attrezziamoci per il possibile. È un virus misterioso. Ogni precauzione non è superflua. Stiamo in contatto con la “medicina telematica”. Curiamoci a casa. Non ingorghiamo gli ospedali.
Massima attenzione. Ma massima fiducia. Ce la faremo.
Casamicciola, 30 marzo 2020
Giuseppe Mazzella, già corrispondente dell’Ansa (1980-2006)
Direttore dell’Agenzia “Il Continente”
Immagine di copertina. Che cosa consente la medicina telematica?