segnalato dalla Redazione
.
Approfondimento coronavirus
Il lavoro di Malida salverà New York chiusa per virus
La città è diventato l’epicentro della pandemia negli Stati Uniti. Molti ospedali sono già al collasso. Il racconto della scrittrice italiana
di Arianna Farinelli
da la Repubblica on line del 29 marzo 2020
Malida Portero Rossi è una donna di 48 anni originaria dell’Ecuador. Da tempo lavora come badante per una anziana signora dell’Upper East Side di Manhattan che non è autosufficiente. Ogni mattina Malida lascia cinque figli piccoli nella casa popolare del Bronx dove vive per andare a lavorare. Il lavoro di Malida è considerato un’attività essenziale e quindi le è consentito di svolgerlo anche in questi giorni di pandemia in cui la gran parte della forza lavoro americana rimane a casa. Malida non ha una assicurazione sanitaria privata, come del resto altri 30 milioni di cittadini americani, ma poiché il suo reddito è molto basso e il nucleo familiare numeroso ha diritto al Medicaid, l’assicurazione pubblica dei poveri. Il problema di Malida in questi giorni sono i figli.
Il governatore Andrew Cuomo ha chiuso le scuole il 16 marzo per tentare di limitare i contagi. New York infatti è diventato l’epicentro della pandemia negli Stati Uniti, con quasi il 40% dei contagi totali. Molti ospedali sono già al collasso. Mancano tamponi, mascherine e ventilatori. Lo stato di New York ha solo 3,000 posti in terapia intensiva. Il governatore Cuomo ne cerca altri 30,000 perché questo è il numero di persone che si prevede ne avrà bisogno nelle prossime settimane. Ma torniamo a Malida. La scuola pubblica per i suoi figli è essenziale non solo per la didattica, l’interazione sociale e lo sport. Le scuole a New York forniscono a 750 mila studenti che vivono sotto la soglia di povertà, i tre pasti principali della giornata.
C’è poi un secondo ordine di problemi. La tele-didattica per i figli di Malida è una chimera. Un milione di famiglie a New York non ha alcun accesso a Internet e quindi questi studenti non potranno continuare a seguire le lezioni da remoto. Le scuole a New York forniscono servizi essenziali per le famiglie più vulnerabili. Si occupano anche dei 114 mila bambini senza fissa dimora offrendo loro un servizio giornaliero di lavanderia (con lavatrici e asciugatrici predisposte) e spazzolini e dentifrici per l’igiene orale. La città ora si sta organizzando per lasciare le mense scolastiche aperte e offrire un servizio di baby-sitting per i figli dei lavoratori essenziali come Malida.
La pandemia a New York ha messo in evidenza due aspetti. Anzitutto le grandi sacche di povertà della città dove, accanto ai redditi pro capite più alti degli Stati Uniti (come nell’Upper East Side di Manhattan), ci sono anche i redditi più bassi (il South Bronx, dove vive Malida, fino al 2010 era il distretto più povero del Paese). In secondo luogo, la pandemia ha messo in luce l’assoluta dipendenza della città da tutti coloro che svolgono servizi essenziali, dagli operatori sanitari (ambulanze, primo soccorso, barellieri, personale di pulizia degli ospedali) a coloro che lavorano nel trasporto pubblico, nelle poste, nella distribuzione alimentare fino alla polizia, ai vigili del fuoco, ai netturbini ecc. Questi lavoratori essenziali percepiscono solitamente redditi bassi e spesso vivono poco al di sopra della soglia di povertà.
Park Avenue dalla 28esima strada, 27 marzo 2020 (Eduardo Munoz Alvarez/Getty Images/AFP)
Le disuguaglianze economiche a New York diventano ancora più urgenti e significative nei giorni della pandemia proprio quando ci accorgiamo che in questa città di milionari [quasi tutti scappati nelle ville degli Hamptons (*)] siamo tutti interdipendenti. Aver lasciato parte della popolazione in condizioni di vita così precarie alla fine ha reso tutta la società estremamente vulnerabile.
Questa città, nota per lo stoicismo e la resilienza, non si è fermata neppure nei giorni successivi all’11 settembre. Ora per la prima volta nella sua storia rischia di fermarsi per molte settimane a causa del virus.
Ai più poveri però viene chiesto comunque di continuare a lavorare per il bene comune. Una società che non protegge tutti i cittadini ma che invece tende a selezionare solo i più forti reca danno prima di tutto a sé stessa nel momento in cui scopre che di questi lavoratori essenziali ha assoluto bisogno per poter andare avanti.
Se New York si salverà dalla pandemia sarà soprattutto per merito loro.
Malida torna a casa ogni sera in metropolitana. Guarda dal finestrino del treno una città vuota e silenziosa che stenta quasi a riconoscere. Si chiede ogni volta se i suoi figli quel giorno abbiano mangiato e ripensa alla sua vita com’era prima, prima che tutto cambiasse.
Arianna Farinelli insegna Scienze Politiche al Baruch College della City University di New York. È autrice del romanzo Gotico Americano, uscito per Bompiani il 29 gennaio 2020, nella collana Munizioni diretta da Roberto Saviano.
(*) L’espressione geografica Hamptons si riferisce specificamente alle towns di Southampton e East Hampton che si trovano all’estremità orientale di Long Island, sulla penisola nota come South Fork. Southampton e East Hampton fanno parte della Contea di Suffolk. Gli Hamptons sono famosi per ospitare le residenze in cui molti benestanti di New York trascorrono le vacanze estive e i fine settimana (da Wikipedia, a cura della Redazione).
Emilio Iodice
30 Marzo 2020 at 12:14
Questo è un eccellente articolo e dà un’immagine reale della città di New York, la mia città, che è stata governata dal 1945 da politici che hanno affermato di essere a favore della “persona comune”.
Sfortunatamente, ciò che mancava veramente a questi leader era sincera compassione, onestà e comprensione. Le statistiche rilevate sono relativamente accurate. L’assicurazione sanitaria e la mancanza di dati di accesso a Internet sono probabilmente peggiori di quanto dichiarato, il che aumenta i problemi politici e sociali che la gente di New York e altre parti dell’America devono affrontare.
Come storico, guardo indietro alle azioni dei leader del passato, in tempi peggiori di questi, per vedere quale dovrebbe essere l’esempio e le azioni dei nostri leader di oggi. Ciò che ci manca è sincera compassione ed empatia, in particolare per la difficile situazione della classe lavoratrice e dei caregiver, come Malida menzionata in questo articolo.
Ripenso a un leader che ammiro che era un vero campione delle classi deboli, povere e lavoratrici.
Fiorello H. La Guardia, fu sindaco di New York durante la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale. È stato un splendido esempio di ciò che ci manca oggi, su entrambe le sponde dell’Atlantico: coraggio, compassione, onestà, umiltà e azione da parte dei nostri leader per fare la cosa giusta, indipendentemente dalle conseguenze, personali, politiche o di altro genere .
In allegato è una storia e una biografia di La Guardia e di come ha aiutato una vedova.
Mio padre mi ha raccontato molti altri fatti e storie su questo straordinario leader italiano, nato in America, che è ancora un esempio di vera leadership.
È morto povero ma orgoglioso.
The Compassion of Mayor Fiorello LaGuardia
Sandro Russo
31 Marzo 2020 at 10:31
Capisco profondamente la tensione etica che sta dietro le parole di Emilio, che poi è quella di tutte le persone di sincera fede, ma la deriva folle che ha preso il” sistema America”, la guerra di sopraffazione dove chi emerge lo fa issandosi sui corpi di quelli che sono caduti, non si risolve a livello individuale né, piamente, facendo l’elemosina al mendicante sotto casa.