proposto dalla Redazione
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Ripreso da la Repubblica on-line del 9 febbraio 2020.
Il presidente della Repubblica interviene in occasione della celebrazione del Giorno della memoria. “Disinteresse e noncuranza si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi”.
Le foibe furono una sciagura nazionale sottovalutata, ma oggi bisogna stare attenti, oltre, al negazionismo all’indifferenza. Sergio Mattarella parla della tragedia che si consumò nel dopoguerra al confine fra Italia e Jugoslavia nel giorno della Giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe. “Una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo”, dice il presidente della Repubblica.
Secondo il capo dello Stato “esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante”, ma “oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi”.
“La persecuzione, gli eccidi efferati di massa – culminati, ma non esauriti, nella cupa tragedia delle Foibe – l’esodo forzato degli italiani dell’Istria della Venezia Giulia e della Dalmazia fanno parte a pieno titolo della storia del nostro Paese e dell’Europa”.
“Si trattò di una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo. Questa penosa circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi che conobbero nella loro Madrepatria, accanto a grandi solidarietà, anche comportamenti non isolati di incomprensione, indifferenza e persino di odiosa ostilità”.
“Si deve soprattutto alla lotta strenua degli esuli e dei loro discendenti se oggi, sia pure con lentezza e fatica, il triste capitolo delle Foibe e dell’esodo è uscito dal cono d’ombra ed è entrato a far parte della storia nazionale, accettata e condivisa. Conquistando, doverosamente, la dignità della memoria”.
Nota della redazione
Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale» (da Wikipedia).
Delle foibe ha scritto proprio ieri, domenica 9 febbraio, Rosanna Conte nella sua Epicrisi settimanale.
silverio lamonica1
10 Febbraio 2020 at 14:31
Le foibe, l’olocausto e tante e tante altre tragedie avvenute tra il 1940 e il 1945, comprese quelle che ci riguardano da vicino: l’affondamento del Santa Lucia del 1943 e la fame, susseguente a quell’avvenimento, che decimo’ la popolazione di Ponza, hanno un unico responsabile: il nazifascismo e i suoi capi Hitler e Mussolini che scatenarono quella guerra nefanda. Se ad ogni commemorazione non si citano e si condannano i primi responsabili (Hitler e Mussolini) si fa un grave torto alla Storia.