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È un invito: ti prego, fai rumore. È una pressione sensoriale. È una esclamazione di insofferenza: fai rumore!
Il rumore travalica il suono, lo deflagra. L’amore può generare un canto, ma la passione, il desiderio incomprimibile origina rumore, si impone con forza. L’amore passionale provoca rumore, si crogiola nel rumore. Deve esplodere, deve imporsi. Il sentimento si nutre anche di silenzi, ma un sentimento a lungo covato, nel diniego cresciuto, divenuto insopprimibile erompe nel rumore.
Il rumore appaga quando congiunge due anime, due desideri, due slanci. Diviene innaturale il non sentirsi presenti, il fuggire da dove si placa l’animo, lo scambio d’animo fra lui e lei se si consuma nel silenzio. Dell’amore è il rumore!
Questo ha cantato Diodato. Il festival di Sanremo lo ha compreso, e la canzone si imporrà nelle nostre preferenze e ci accompagnerà nei giorni a venire.