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In prossimità del Natale – e dopo il maltempo del 13, Santa Lucia – l’inverno ci ha portato quest’altro bel regalo: una vera tempesta, come da tanti anni non se ne vedevano.
Siamo messi male per tutto, ci mancava solo questa tempesta che ha causato tanti danni, ma nessuno ne parla come se fosse la giusta condanna che ci tocca scontare per aver scelto di vivere sull’isola.
Siamo senza collegamenti da tre giorni, ma nessuno organo di informazione ne parla, Come se Ponza non esistesse. Anche Internet funziona a singhiozzo, i servizi di prima necessità mancano più del solito, ma le Istituzioni (provinciale, regionale e nazionale) non fanno nulla.
“I politici” si ricordano di noi solo quando dobbiamo votare, con i loro portaborse. Con questo cattivo tempo ci sentiamo ancora più discriminati, nei servizi basilari di un vivere civile. Io per esempio ho solo il telefonino che funziona. Ho subito anche questo danno.
Sotto le feste siamo meno di quattro gatti; ci possiamo contare. Per alcuni miei pazienti cominciano a scarseggiare le medicine di prima necessità; inoltre qualcuno deve rinunciare a delle visite specialistiche (da fare a Formia) che si potrebbero effettuare anche a Ponza, con una diversa organizzazione dei servizi. Ma nessuno fa qualcosa per ottenere un miglioramento.
Solo quando dobbiamo pagare le tasse siamo uguali ai cittadini della terraferma.