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Emilio Iodice ha presentato martedì 5 novembre il suo libro “Ritratti di leadership”, pubblicato nel 2017 e recensito su questo sito da Silverio Lamonica (leggi qui).
Emilio Iodice tra la figlia e Giuseppe Mazzella
La presentazione si è tenuta al Circolo Ufficiali di viale Castro Pretorio a Roma.
Tra il pubblico, numeroso e attento, qualche volto noto:
L’attore Pippo Franco
L’introduzione è stata affidata al generale Gianfranco Marinelli.
Emilio Iodice parla con cognizione di leadership, avendola esercitata per decenni; nella prefazione firmata dall’ambasciatore Dick Capen si legge:
Ciò che rende ancora più preziosi i suoi consigli è il fatto che essi sono il frutto di una straordinaria carriera, nel corso della quale, in qualità di diplomatico, sempre altamente apprezzato e stimato, egli ha avuto modo di interagire con varie culture. (…) Egli ha saputo coniugare quelle esperienze con le proprie responsabilità manageriali nel settore privato e, più recentemente, come direttore di un’università, scrittore e docente.
Il libro è dedicato “alle persone che amo e che mi amano”, cioè a tutti perché è impossibile non amare Emilio Iodice, la disponibilità, la signorilità, l’empatia.
Quest’estate, quando ha ritirato il Premio Ponziano Benemerito (leggi qui), ha commosso il pubblico con il racconto dell’abito blu (in due puntate: leggi qui e qui).
La locandina d’invito
Il libro – “Ritratti di leadership” – è corposo (oltre 300 pagine), strutturato.
Nel primo dei nove capitoli sono delineati gli elementi essenziali della leadership, nei successivi si esaminano otto “casi”.
Ho appena avviato la lettura con il capitolo dedicato ai Cesari.
Mi affascina l’idea che sto leggendo il rapporto di un diplomatico; suppongo che Emilio Iodice abbia stilato rapporti analoghi, riservatissimi, relativi a capi contemporanei, al fine di dare indicazioni al governo degli Stati Uniti in materia di politica estera.
Il punto di vista dell’Autore è espresso in maniera chiara: i Romani sono i civilizzatori, dovunque vadano costruiscono acquedotti; i popoli conquistati sono invece primitivi, selvaggi, litigiosi, non si lavano e non tagliano mai i capelli.
È un punto di vista che si può non condividere ma che non si può ignorare.
Sintesi della serata (a cura della Redazione)
Introducendo i lavori, il generale C.A. Gianfranco Marinelli, esperto di strategia e acuto studioso di storia militare, ha ricordato che il concetto di leadership cambia nel corso dei secoli e muta con l’evoluzione della crescente interdipendenza economica fra i paesi del mondo globalizzato.
Il prof. Gennaro Colangelo, esperto di comunicazione e coordinatore delle attività culturali del Circolo, si è soffermato sul concetto di Soft Power, che attraverso strumenti di cooperazione e cooptazione fra reti di nazioni accomunate da interessi economici e geopolitici, sviluppa un nuovo approccio alle relazioni internazionali.
La Lectio Magistralis del prof. Emilio Iodice non ha seguito i consueti canoni di una prolusione accademica: l’Autore ha preferito raccontare le metodologie della vita diplomatica attraverso modelli paradigmatici di esercizio del potere fondato principalmente sulla gestione delle idee e delle persone che i grandi leader, ma anche persone comuni, riescono a effettuare grazie alla capacità di mescolare ingredienti necessari come coraggio, pensiero strategico e umiltà nella interazione con gli altri.
L’attore Nicholas Gallo ha quindi letto alcune pagine tratte da Ritratti di Leadership.
Ringraziando i convenuti, Emilio Iodice non ha mancato di sottolineare il proprio orgoglio per le origini italiane e la gratitudine verso la sua famiglia di emigrati dell’isola di Ponza, che seppero meritare il rispetto degli statunitensi con il loro impegno di lavoro e di sacrificio in terra americana.