di Biagio Vitiello
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Il riferimento è a questo articolo di Luisa Guarino
Cara Luisa,
le Amministrazioni comunali di Ponza non sono mai state sensibili – nel passato come nel presente – alle tematiche ambientali, e attualmente lo si vede camminando lungo la strada provinciale, dove vediamo brutture di ogni genere, in quanto ognuno di noi crede di fare del proprio terreno quello che gli pare: deposito, discarica di ogni genere di materiale; poi nei vigneti troviamo impianti di vitigni corredati da tubi di plastica bianca. Ma mi chiedo: ma i nostri amministratori queste cose le osservano?).
Cara Luisa, come potevano darmi la risposta sul “verde”? …cosa potevo aspettarmi, se questa estate – avevo inoltrato domanda per rifare (come da bando) due manifestazioni: terza mostra canina e seconda esposizione con degustazione dei prodotti della agricoltura biologica Ponzese, che hanno sempre avuto successo – non si sono degnati di darmi una risposta in tempo utile? Chi ci ha perso, in tutto questo?…
Oggi la Regione Lazio ci propina il progetto “Ossigeno”, dal nome altisonante e dal costo esorbitante (per le tasche degli onesti che pagano le tasse) di 12 milioni di euro (!). Viene specificato che si tratta di essenza autoctone, certificate (Cfr. file .pdf del Progetto in calce).
Comunque per me è solo un annuncio “a effetto”, perché si vuol far credere che piantando gli alberi salviamo il mondo! Ma non si fa nulla per incentivare il riciclo, per lo smaltimento dei rifiuti, per le emissioni inquinanti (anche dei motori marini, che tutti ignoriamo), per gli incendi… ecc. ecc.
Riguardo a Ponza, mi chiedo perché non salvaguardiamo e potenziamo la flora esistente nei “Serbatoi genetici” e nelle zone rurali vincolate del PRG di Ponza?
Queste ultime da qualche anno sono state fatte oggetto di costruzioni di “forestieri”, fatte passare come esistenti da tempo; ma basterebbe guardare i rilievi aerei fotogrammetrici fatti dal Comune di Ponza, che però nessuno tecnico va a controllare.
Per attuare questo potenziamento della flora nelle isole ponziane ci vuole soprattutto il coinvolgimento di esperti locali del settore; soprattutto spero che non si faccia -come nel passato dalla Forestale -, un rimboschimento con eucalipti e pini, che non hanno nulla a che vedere con la flora delle nostre isole.
Inoltre bisogna prestare molta attenzione ad importare piante dal continente, in quanto si potrebbero importare anche malattie parassitarie non presenti nelle isole (con la necessità di fare poi ricorso ad un uso massivo di anticrittogamici , come spesso accade con i vitigni), o piante non abituate all’ambiente salso marino delle nostre isole.
Regione Lazio: Progetto Ossigeno