di Silverio Lamonica
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200 anni fa Giacomo Leopardi scriveva “L’Infinito”.
Al grande poeta il mio modesto omaggio con:
Tramonto a Chiaia di Luna
Dietro di me la stele dei Trecento:
da qui salparon con il loro ardore,
oltre orizzonte dispersi con furore,
di fede colmi nell’affrancamento.
A me dinanzi, in un assembramento,
si cullan barche al roseo chiarore,
qualcuna lenta, al rombo del motore,
rompe a fatica il gaio accerchiamento.
Poi s’allontana verso Palmarola,
in un’allegra spumeggiante scia
al dolce suono d’una barcarola.
Il sol s’adagia in una fantasia
di luci ed ombre come in una spola,
nell’infinito lo sguardo vola via.
Foto di Dmitri Scripnic, del 14.10.2018