di Francesco De Luca
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Quante volte le aspettative vengono infrante da avvenimenti inattesi. O non considerati. Nel primo è il ‘caso’ che ne realizza la presenza, nel secondo è l’imprevidenza.
Ora, gli eventi casuali sono per definizione non prevedibili, quelli, invece, che si inverano a causa della non previsione sono da considerarsi ‘colposi’ per difetto di volontà e razionalità.
Volontà e razionalità: due fattori umani che non sottostanno all’ irreversibilità. Ciò che ho mancato di volere ieri lo posso raggiungere oggi, mettendoci impegno. Allo stesso modo, la razionalità non messa in campo in un dato momento la posso utilizzare oggi. Anzi, è proprio di una razionalità vivace e attenta prendere coscienza dello stato delle cose e riproporre soluzioni nuove e adeguate al momento.
Questo mio soliloquio non ha l’intenzione di impartire lezioni. Le mie frequentazioni personali come quelle letterarie sono con persone in età e con figure popolari che guardano l’attualità con distacco. Non con indifferenza. Eppoi le atmosfere ideologiche che animano la quotidianità indulgono all’arroganza, all’egotismo.
‘A vecchia ca sape ‘u munno raccomanda di frenare gli impulsi, di quietare gli appetiti. In autunno cadono le foglie e l’albero ritrova la sua essenza strutturale, la sua forma essenziale.
Sia di monito a chi ha responsabilità sociali! Quelle sociali, non quelle politiche. Per intenderci: quelle la cui ricaduta si riversa sulla gente comune. Perché quelle politiche sono inficiate da interessi di parte, di partito, da affari coi compagnucci.
Chi ha responsabilità sociali consideri che doppo a’bbuffata ‘u stommaco ha dda sta’ diune, si no veneno i dulure ‘i panza.
‘A vecchia sape ‘u munno,
cumm’ è largo, cumm’è tunno
e ‘u munno comm’era
accussì gghié
NdR – L’immagine di copertina, intitolata “Gola”, è parte di un dipinto in cui sono rappresentati i sette peccati capitali. Lo stesso è attribuito a Hieronymus Bosch e si trova nel Museo del Prado di Madrid.