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Dopo averlo scritto e riscritto più volte, la dizione: “amato scoglio” fa parte della nostra quotidianità e con un certo pudore misto ad orgoglio, la vedo riportata da tanti amici ed estimatori sia nel loro linguaggio parlato che in quello scritto.
“Amato scoglio”, scoglio amato: da chi?”
Dalla stragrande maggioranza dei ponzesi certo che no, se lo maltrattano e lo sviliscono ad ogni occasione.
Dalla stragrande maggioranza dei turisti certo che no, e lo si vede da come lo sporcano e da come lo lasciano alla loro dipartita.
Dalla maggior parte degli amministratori e dai politici certo che no, e si fa fatica a pensare il contrario.
Dalla maggior parte degli operatori turistici (di tutte le categorie) certo che no, e lo si vede da come si comportano e da come lo usano solo per i loro personali interessi.
Ed allora “scoglio amato”: da pochi ponzesi, da pochi turisti, da pochi amministratori, da pochi politici e da pochi operatori turistici.
Troppo pochi per pensare che “l’amato scoglio” possa durare ancora a lungo.
D’altra parte l’amore è un sentimento quasi sempre impalpabile e poco si confà alla vita reale di ogni giorno.
Ma se l’amore non si concretizza in opere buone e costruttive proiettate al futuro, anche il poco amore dei pochi innamorati dell’amato scoglio rimarrà solo un sogno nel cassetto.
Innamorati, unitevi e uniamoci!
Silverio Guarino, ancora innamorato…
vincenzo
8 Settembre 2019 at 16:08
Caro Silverio se sono pochi che amano “l’amato scoglio” di un amore incondizionato saresti in grado di nominarli uno ad uno?
Enzo Di Giovanni
8 Settembre 2019 at 18:51
Caro Vincenzo, addirittura uno per uno, mi sembra esagerato!
Parlando seriamente, raccolgo la tua provocazione: contiamoci. Che ogni aspirante amante si mostri, abbia il coraggio di dichiararsi pubblicamente, e dire, senza troppo pudore, cosa ha fatto, cosa fa, e cosa è disposto a fare per salvare la nostra comunità.
Senza chiacchiere a vuoto, senza retorica politica speculare al potere fine a stesso.
Chissà che non possa servire a capire le potenzialità reali che possediamo per opporci al disfacimento.
E’ il momento giusto, visto che l’estate sta finendo: a te la palla!
Biagio Vitiello
10 Settembre 2019 at 08:07
Mi permetto di dire che i primi a dirci qualcosa sull’amore che avrebbero dovuto / dovrebbero avere per l’isola, sono gli amministratori (passati, presenti e futuri); quelli che ci dovrebbero amministrare non per se stessi, ma per il “bene comune”.
Io penso – e mi piacerebbe essere smentito – che da essi non avremo risposta alcuna, soprattutto da quelli che troviamo spesso presenti nelle liste.
Questo dimostra che “il bene per Ponza” è solo un’utopia o è finalizzato agli interessi propri.