di Enzo Di Fazio
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A volte le epicrisi stentano a trovare un capo da cui cominciare. So’ comme i llenze ‘mbrugliate.
Inizi in un modo, nel senso che cominci con un argomento, ma poi trovi l’intoppo che non ti fa proseguire. Ne prendi un altro e siamo punto e daccapo. Questo accade, in genere, quando gli argomenti trattati durante la settimana, per la loro varietà, faticano a proporsi per ricavarne un filo conduttore che io cerco sempre di trovare.
Oddio, dipende anche dall’essere o meno predisposti e dalla giornata dal punto di vista meteorologico. Nel momento in cui scrivo gira aria di scirocco e lo scirocco non aiuta.
Ripassando gli articoli della settimana noto che c’è stato spazio per la politica amministrativa e per quella di più ampio respiro, per i fatti di cronaca, le vicende sociali, i racconti ed infine la cultura cui teniamo e che non manca mai.
L’argomento che ha comunque focalizzato di più l’attenzione dei lettori è stata la breve analisi che la redazione del sito ha fatto dell’attuale momento amministrativo della nostra isola. A dimostrazione probabilmente che le problematiche derivanti sono fortemente avvertite dalla comunità. Non c’è da stare allegri. C’è una situazione di empasse (o quanto meno tale è la percezione all’esterno) che mal si coniuga con l’approssimarsi della stagione estiva. Vorremmo essere smentiti ma voci non se ne sentono.
Sappiamo che amministrare un comune come Ponza non è facile ma sarebbe bene, in funzione della delega ricevuta con il voto, di dar conto anche delle cose che non vanno e di cosa si sta facendo per rimuoverne gli ostacoli.
Franco De Luca con i suoi due interventi sul bene comune (leggi qui e qui) sottolinea la valenza delle scelte politiche se fatte con l’obiettivo di tutelare gli interessi della collettività nel medio e lungo termine. Aggiungo che ciò presuppone quanto meno un doppio mandato. Non è facile e viene da sé che è possibile solo se, al di là della validità del programma, c’è una forte coesione e unità d’intenti della compagine amministrativa.
Rimanendo nel campo amministrativo e dei comunicati che ci arrivano dalla casa dei Ponzesi una nota positiva viene dall’attività sportiva portata avanti durante questo inverno a Ponza, buon auspicio per le competizioni che ci saranno questa estate.
Ci spiace solo di non averne potuto dar conto su questo sito.
C’è poi la questione del potenziamento estivo dei collegamenti marittimi di non facile soluzione quantunque il sindaco, il delegato ai trasporti e la Confcommercio nella persona del presidente si siano già mossi per rimediare al taglio di 130 corse disposto dalla regione Lazio.
La questione dà lo spunto a Vincenzo Ambrosino di tirare in ballo le direttive Bolkenstein. Non a torto, visto che la direttiva Bolkenstein, che ha liberalizzato in Europa la prestazione dei servizi indipendentemente dalla nazionalità, è stata molto contrastata sia alla nascita che successivamente. Si tratta comunque di una direttiva approvata in seno alla Commissione Europea con voti favorevoli anche dell’Italia, quindi non imposta e può essere cambiata.
Se ne è parlato molto ultimamente a proposito della gestione dei lidi visto che le relative concessioni demaniali scadono nel 2020. In questo settore si è ottenuta una proroga fino al 2034.
Al di là di tali considerazioni va detto che il settore dei servizi pubblici gestiti dai privati presenta in Italia notevoli anomalie e disfunzioni un po’ dappertutto. Ci sono sacche di inefficienza, abusi e ruberie che si ripercuotono sulle casse dello Stato. Vincenzo dà, come al solito, la colpa all’Europa, ma in Europa ci sono paesi come la Germania, la Francia, la Spagna in cui i trasporti funzionano. E non solo quelli.
Di Europa parla anche Franco. Prendendo spunto dalle prossime elezioni del 26 maggio, si pone in una posizione favorevole sottolineando come il far parte di questa Unione di Stati vada in direzione del rafforzamento del nostro paese.
Condivido il suo pensiero e aggiungo che il sovranismo può portare solo alla disgregazione e pregiudicare la pace di cui l’Unione è stata finora garante da oltre 70 anni.
L’America di Trump, la Russia di Putin, anche la Cina di Xi Jinping hanno un obiettivo vantaggio a confrontarsi con un continente disintegrato e conflittuale. L’appoggio dei supporter italiani a questi potentati avversi all’Europa la dice lunga su quanto hanno a cuore gli interessi dell’Italia.
E quando parliamo di sovranismo non possiamo non far riferimento all’aria che spira in questi giorni di infuocata campagna elettorale dove sembrano messi in discussione i valori fondanti della nostra convivenza.
Parole e gesti, tollerati da una parte della politica, stanno diffondendo un clima di diffidenza e di odio nella società civile mirando a screditare le istituzioni nazionali ed europee.
Bella la testimonianza di Lucia Francesca sulla giornata di Mimmo Lucano alla Sapienza a conferma di una sempre più attiva partecipazione dei giovani alle vicende del nostro paese in difesa dei valori democratici.
E in questa direzione va anche Sabir, il Festival di Lecce. Il Mediterraneo è diventato un muro, uno spazio di negazione dei diritti dove si contano a migliaia i cadaveri. Con queste parole viene annunciato il festival all’insegna di una lingua, il sabir, che, mezzo di comunicazione tra i marinai (anche ponzesi) di ieri dei porti del Mediterraneo, vuole essere strumento di riflessione e di coesione oggi.
E sempre dai giovani, quelli del Premio letterario Lucia Mastrodomenico (leggi qui e qui) arrivano begli esempi di riflessione sulle debolezze umane, sulla forza dell’amore, sul rapporto con l’ambiente, insomma segnali di pace e di apertura.
Tutte cose che hanno un denominatore comune: la cultura.
A Formia in Via Vitruvio c’è Tutti i libri, la bella libreria dei f.lli Campino che fa angolo con Via C.Colombo, la strada che conduce al porto. A parte i tanti libri e i tanti titoli proposti i Campino hanno la bella abitudine di tappezzare le mura esterne di pertinenza con dei grandi pannelli sui cui vengono riportate delle frasi celebri e di forte impatto emotivo di scrittori, poeti, scienziati che non possono non richiamare l’attenzione di chi vi passa davanti.
Questa settimana sono rimasto attratto da una, scritta da Gianni Rodari, che dice:
Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo
Eh si, perché la lettura porta alla conoscenza e la conoscenza aiuta a capire, a discernere il vero dal falso, ad essere padroni di sé stessi e non succubi delle decisioni degli altri.
Quanto vera ed attuale! – mi son detto. E il pensiero è andato alla quotidianità del dibattito politico che fa propaganda facendo leva su argomenti emozionali, e promette e illude approfittando dell’ignoranza e delle scarse conoscenze.
Vorrei chiudere con il bel servizio sugli uccelli marini inviato da un nostro collaboratore del litorale romano, Luciano Bernardo. Sicuramente ci sono delle specificità ponzesi, che potrebbero integrarlo, con le immagini dei nostro mare e dei nostri scogli. Pensavo alle berte (Calonectris diomedea) – i nostri parlanti – e pensavo a come e quanto i giovani di Ponza, con un interesse specifico alla natura – alle piante e agli animali dell’isola – potrebbero arricchire queste pagine.