Ambiente e Natura

Sussurri e grida: a Ponza non è un film

La Redazione

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Non neghiamocelo: a Ponza incominciano ad essere un po’ troppi i mugugni che accompagnano l’operato dell’amministrazione Ferraiuolo.

Molte delle chiacchiere che girano sono in capo a quanti non hanno ancora accettato la sconfitta elettorale di due anni fa.
Vecchie parole d’ordine vengono ancora utilizzate per fare ammuina, per aggredire quanti stanno cercando con fatica di riportare armonia e produttività nell’azione amministrativa.

Non neghiamo però che gli uffici del Comune di Ponza sono desolatamente vuoti. In troppi hanno scelto di andare via e altri di andare in pensione. Quello che andava fatto per restituire funzionalità al comune, se è stato fatto, nessuno lo vede. Non ultimo il fatto che la nostra isola non riesce a venire a capo del problema “segretario comunale”.

Sicuramente i bilanci comunali e le caratteristiche di Ponza non permettono di avere una figura professionale a tempo pieno ma è un dato di fatto che l’attuale segretario sembra sia una figura “a tempo perso”. Passa al massimo due volte al mese sopra al Comune e non vi sta di certo per giorni o settimane. A volte si muove a stretto giro di traghetto. Però si porta a casa più di duemila euro al mese. Di fatto tutta una serie di pratiche giacciono sulle scrivanie varie e i tempi operativi si allungano a dismisura.

Abbiamo avuto importanti finanziamenti pubblici per sistemare situazioni estremamente critiche per la nostra isola come Cala Fonte, Cala Gaetano e la casa di caccia a Zannone, ma se non si istruiscono le pratiche nei tempi prescritti quei soldi tornano indietro.

E’ da più di un anno che è stato fatto il bando per l’appalto dei servizi del trasporto pubblico e ad oggi non si sa ancora chi ha vinto.
In consiglio comunale il segretario ha detto che gli atti della gara sono stati secretati e che lui comunque segue la questione.
Può farci pure piacere sapere che lui segue la questione ma non ci basta.
Dopo tanto tempo ci vogliono risposte concrete e se queste non ci sono si deve spiegare perché.
Il 23 aprile è scaduto il bando per i lettini sulle spiagge dell’isola.

In sostanza per l’assegnazione degli spazi demaniali dove fare attività connesse alla stagione balneare.
Ad oggi, 17 maggio, niente si sa. Come si spiega questo inaccettabile ritardo? Perché?
Per quale ragione, con la stagione turistica di fatto iniziata e solo post-datata per colpa del maggio più freddo degli ultimi 50 anni, non si ha la responsabilità di dire chi potrà lavorare e chi no? I criteri usati nel definire gli aspetti del bando sono stati fatti nel rispetto degli interessi collettivi?
Se è così si abbia coraggio e determinazione nel portare avanti questi procedimenti.
A chi rimarrà fuori, a chi non avrà la possibilità di lavorare si spiegherà che l’Amministrazione ha operato con scienza e coscienza.
Il sindaco sarà garante di tutto questo?
Speriamo.

1 Comment

1 Comments

  1. vincenzo

    17 Maggio 2019 at 12:01

    Ma di questo che cosa pensano i nostri Mimma Califano, Gennaro Di Fazio, Enzo Di Giovanni, e lo stesso Franco De Luca? Un amico di Le Forna mi ha detto: “Vince’, ma che è successo, ci hanno narcotizzati? Qui tutto va bene, nessuno ha niente da dire? Il nostro problema era il forestiero o il nostro problema era la democrazia?” Cominciamo a rispondere a questi mugugni, prima che diventino altro.

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