di Silverio Guarino
Dopo tre anni esatti, ci risiamo (aprile 2016; aprile 2019): l’altra volta il museo era di un signore di Terracina; questa volta di un altro di Minturno.
Notizia di prima pagina del quotidiano “Latina Oggi” di giovedì 4 aprile: “In casa un museo illegale di reperti”, riportato anche da Ponzaracconta, la cui redazione “si dimentica” di mostrare la pagina 33 di quel numero, dove era meglio raccontata la notizia, con tanto di immagini, pensando che non sarebbe stata di interesse per i lettori (ma che non è sfuggita a me).
Ho dovuto però acquistare per tempo quel numero di “Latina Oggi”, comprensivo della pubblicità a “luci rosse” della penultima pagina (grazie alla quale il quotidiano si sostiene economicamente), prima che scomparisse dalle edicole di Latina. Ho potuto così verificare la notizia: “(…) in seguito ad un controllo domiciliare di routine (l’uomo di Minturno era un sorvegliato), la Polizia ha trovato un vero e proprio ‘tesoro’ di opere di epoca romana, greca ed etrusca”.
E il vero museo dei ponzesi?
Quello che si trova nelle case dell’amato scoglio, sia dei ponzesi che dei forestieri?
Quello ostentato negli alberghi e nei luoghi di ritrovo?
Quello che è capitato per caso nelle reti e che si è ritrovato nelle case dei pescatori?
Ma insomma, quando si troverà il coraggio di portare al Museo dei “Cameroni” queste opere che ornano le proprietà dei miei concittadini?
E i giovani abitanti dell’amato scoglio (la futura generazione di ponzesi) non chiedono mai ai loro genitori o ai loro nonni da dove provengano quelle anfore che si trovano nell’ingresso di casa o desiderano solo che vengano lasciate loro in eredità?
Nota (a cura della Redazione)
Per un articolo precedente sullo stesso tema (e titolo), sempre di Silverio Guarino, di circa tre anni fa: leggi qui
In allegato il file .pdf dell’articolo di Latina Oggi: Un tesoro di reperti in casa. Denunciato. LT Oggi 03.04.19