di Silverio Guarino
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Sono riuscito a suscitare la vostra attenzione con questo titolo?
45, 50 e, raramente 60, sono i metri che si interpongono tra una “cacca” di cane ed un’altra, per le strade dell’amato scoglio.
Nell’ultimo fine settimana mi sono recato a Ponza e, infastidito e imbarazzato dal consueto frequente riscontro delle deiezioni degli amati “quattro zampe” dell’isola, mi sono cimentato a misurare la distanza media che si interpone tra un “pensierino” e l’altro.
Provate voi Residenti Invernali (RI) a fare lo stesso mio esperimento e scoprirete che la realtà non è di molto dissimile dai miei riscontri.
O i “quattro zampe” sono un po’ “presciolosi” e non riescono ad arrivare alle loro abitazioni per depositare il “malloppo” o, molto più probabilmente, liberi da contatti e controlli dei loro padroni, scorrazzano felici per le strade dell’amato scoglio senza che alcuno si preoccupi di raccogliere il prodotto delle loro turbolente digestioni.
E i segni che si rilevano spesso per strada, si correlano spesso con incontri delle “cacche” con scarpe dei concittadini che continuano con le loro orme a segnare la strada (le imprecazioni no, quelle vanno verso il cielo).
E’ inutile (o disutile) parlare dei “massimi sistemi”, se poi rimaniamo con i piedi nella merda, quella vera, ovviamente.
