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Ho letto ieri il ricordo di Franco De Luca per suo fratello Aniello. La notizia della sua scomparsa mi ha lasciato molto triste.
Quando l’estate scorsa Franco ed io andammo a trovarlo un paio di volte nella sua casa a Sant’Antonio, lui ci raccontava le memorie della sua fanciullezza, e qualche volta accompagnava con canti i suoi ricordi; è stato in quelle occasioni che ho ascoltato ancora una volta la canzone che Franco ha voluto ricordare sul Sito.
Alcuni anni fa, Franco si interessò a metterla su, perché questa è una canzone del parroco don Luigi Dies che era rimasta nascosta per tanto tempo e solo Aniello la cantava sempre con struggente trasporto, sia perché la canzone è molto bella e anche perché c’è l’invocazione alla Vergine… e Aniello – e solo lui – ti sapeva trasportare nell’ascoltarla, quando la cantava; Franco ed io lo sapevamo bene.
Poi Franco l’ha interpretata meravigliosamente.
Io ricordo che in quel periodo rimasi talmente colpito dall’influenza di quest’aria cosi mesta e dolce allo stesso tempo che decisi di darle una interpretazione orchestrale e così scrissi le parti per una diversa strumentazione.
Dopo averla scritta e ascoltata, mi sembrò efficace, mancava solo la voce, e la voce di Franco.
E’ rimasta così riposta nel cassetto per diverso tempo, ora ho pensato che ad Aniello farebbe piacere riascoltarla da lassù.
Tonino
Ad Aniello, caro amico: Col dì che muore
Nota
Le due foto che corredano l’articolo sono due istantanee, a breve distanza l’una dall’altra, del tramonto di stasera 19 febbr. da Forte Papa su Palmarola, di Silveria Aroma
Franco De Luca
20 Febbraio 2019 at 19:33
Caro Tonino,
te lo confermo: Aniello la sta ascoltando dal cielo.
E’ una versione veramente ‘celestiale’. Se avessi saputo che la tenevi stipata nel cassetto ti avrei chiesto di inserire la tua versione. Che è più suadente della mia.
Grazie, Tonino.