riceviamo in Redazione e pubblichiamo
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Grazie a Lorenzo Tonioli: da Bologna ci segnala un articolo sul batiscafo Trieste che menziona Ponza.
Sul sito l’impresa del “Trieste” è stata magistralmente raccontata da Isidoro Feola nel giugno 2011 (leggi qui).
Piccard e Diego de Henriquez, a 110 anni dalla nascita rivelazioni sul batiscafo “Trieste”
di Zeno Saracino
17 febbraio 2019 da: https://www.triesteallnews.it/
17.02.2019 – 21.05 – La personalità di Diego de Henriquez (1909-1974), collezionista tanto di cimeli bellici, quanto di testimonianze vissute, continua a rivelarsi dalla sorprendente modernità. La conservazione non solo di oggetti, quanto di ideologie e ricordi a essi legati, dagli Asburgo bene esemplificati dalla testa sopravvissuta della statua della Devozione, alle uniformi di ogni esercito e ogni fazione di Prima e Seconda Guerra Mondiale, dimostrano una natura di filosofo teso a riflettere sul fluire della storia.
Non sorprende affatto pertanto la scoperta di una lettera (16 giugno 1948) a Diego de Henriquez di Jacques Piccard, figlio prodigio di quell’Auguste Piccard responsabile dell’invenzione del batiscafo e protagonista tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, di ardimentose missioni nella stratosfera e nelle profondità marine.
“Lei, Sig. de Henriquez, mi ha spesso parlato dei suoi progetti per creare un mondo migliore e più pacifico, per utilizzare al meglio le buone volontà così numerose sulla terra. Come non pensare a Trieste, Territorio Libero, come a un centro ideale per espandere una cultura e una ideologia per la pace? Posta sui confini di due mondi così differenti, si potrebbe avere lì un’azione di primo piano”.
Auguste Piccard era infatti l’inventore del batiscafo, una sorta di “pallone sottomarino”, composto da un galleggiante pieno di liquido più leggero dell’acqua, ovvero benzina, completo di zavorra e con una cabina per l’equipaggio umano. Le somiglianze con quanto diventeranno le prime navicelle spaziali erano stranianti e tuttora i batiscafi di Piccard restano all’avanguardia. Specificatamente Auguste e Jacques Piccard utilizzarono il batiscafo “Trieste” per immergersi a 3150 m di profondità al largo di Ponza (1953) e nel gennaio 1960 conquistavano un record storico, alla pari del primo passo sulla Luna, scendendo a 11.003 m nella fossa delle Marianne.
L’impresa, compiuta da Jacques Piccard e Don Walsh, non sarebbe stata possibile senza il resistentissimo batiscafo, costruito proprio a Trieste e alla città intitolato. Il cantiere navale di San Marco dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico aveva infatti costruito lo scafo nel 1952, dimostrando un’abilità rara. Il record “triestino” verrà superato appena nel marzo 2012 dal batiscafo del regista (ed esploratore) James Cameron.
Secondo il nuovo libro di Enrico Halupca, “Il Trieste“, il batiscafo non sarebbe stato costruito nella città adriatica senza il fruttuoso scambio epistolare tra Piccard e de Henriquez. Lo storico e collezionista infatti vedeva nella città un efficace simbolo per un futuro di pace, tradotto nel concerto di nazioni impegnate nella ricerca scientifica a beneficio dell’umanità, della quale “Il Trieste” era simbolo. Un altro debito della città nei confronti del profondo pacifismo di Diego de Henriquez.
A centodieci anni dalla nascita di Diego de Henriquez il 20 febbraio 2019 la casa editrice ITALO SVEVO invita pertanto alla presentazione, alle 17.30, all’Hotel Savoia, Sala San Giusto (riva del Mandracchio 4, Trieste) del saggio IL TRIESTE di Enrico Halupca (160 pagine, 14,00 euro).
Saranno presenti l’autore, l’editore Alberto Gaffi e il Collegio di Indirizzo della casa editrice ITALO SVEVO.
Saluto del Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.
Prolusione a cura di Francesco Russo – Un grande progetto, al pari di quello di De Henriquez, sul Porto Vecchio di Trieste.
Dialogherà con l’autore lo scrittore e giornalista Pietro Spirito.
La presentazione sarà corredata dalla proiezione del filmato IL TRIESTE (da un soggetto di Enrico e Francesco Halupca, realizzato nell’ambito del Corso di Realizzazione e Diffusione di Audiovisivi dell’IRES FVG finanziato dal Fondo Sociale Europeo).
Enrico Halupca (Trieste, 1959) è saggista, archivista, fotografo e collaboratore editoriale. Ha pubblicato per Electa, Il Mulino, Einaudi, Utet, National Gallery of London Publications, Lint, Luglio, Italo Svevo.
Tra i suoi titoli più recenti: Le meraviglie del Carso, I sotterranei di Trieste, Trieste nascosta 2, Alabarda – simbolo di Trieste.