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Minacce neofasciste ai cronisti, iniziativa con la Comunità ebraica di Roma
La recrudescenza di intimidazioni, atti di vandalismo e aggressioni di stampo neofascista che hanno visto presi di mira croniste e cronisti e interi organi di stampa, ma anche simboli della Shoah come le pietre d’inciampo divelte ignobilmente per le vie di Roma e altrove, deve ricordare a tutti che “quel che è accaduto può accadere di nuovo”.
Per questo, la Federazione nazionale della Stampa italiana, con l’Usigrai, Articolo 21 e l’Ordine dei giornalisti del Lazio, in vista delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, incontrerà la Comunità ebraica di Roma venerdì 25 gennaio dalle 10 alle 11 presso la Fondazione Museo della Shoah, in via del Portico d’Ottavia n. 29.
La delegazione, composta da presidente e segretario generale della FNSI, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, dal segretario Usigrai Vittorio Di Trapani, dalla presidente Odg Lazio Paola Spadari, da presidente e portavoce di Articolo 21, Paolo Borrometi ed Elisa Marincola, e da un gruppo di giornaliste e giornalisti vittime di attacchi neofascisti, sarà ricevuta dalla presidente e dal portavoce della Comunità Ebraica Romana, Ruth Dureghello e Daniel Funaro, e dal presidente della Fondazione Museo della Shoah, Mario Venezia.
Interverrà il senatore Furio Colombo, uno dei promotori della legge di istituzione del “Giorno della Memoria” (*) in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
(*) – Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate in Polonia nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.