Attualità

Pasquale De Rosa non c’è più

la redazione

 

E’ venuto a mancare oggi all’ospedale di Latina Pasquale De Rosa, marito di Gina ‘i Clemente.

Era stato portato via dall’isola in mattinata con l’elicottero. Abitava a Le Forna, sopra al campo di calcio.
Pasquale aveva problemi di salute da diversi anni; purtroppo la sua vicenda umana ha avuto l’epilogo oggi.

Fatalità ha voluto che il suo decesso sia avvenuto a pochi giorni dalla scomparsa di Luigi Nuziale (leggi qui), suo vicino di casa e parente acquisito.

Pasquale era molto presente nelle discussioni che animano la nostra isola. Da sempre impegnato nell’associazione SAMIP, il suo contributo Pasquale non lo faceva mancare mai.
Aveva settantadue anni.
Era stato tassista a Napoli e poi ristoratore a Ponza nello spazio di Sant’Antonio precedentemente occupato da Ciro.

Alla moglie e a tutta la sua famiglia il nostro abbraccio.

1 Comment

1 Comments

  1. Giuseppe Mazzella

    20 Gennaio 2019 at 11:35

    Con Pasquale eravamo amici. Un’amicizia abbastanza vivace. Ci univa la passione per la politica, per il sociale, per le radici della nostra cultura isolana. Su molti punti non eravamo d’accordo, ma le nostre diverse “visioni”, dopo lunghe, interminabili e spesso forti discussioni, finivano per arricchirci reciprocamente. Di qualche anno più grande di me, partecipò prima come tassista, poi come ristoratore, ai primi vagiti del turismo ponzese. Approdato da Napoli a Le Forna, si soffermava spesso sulle sue prime esperienze isolane, sugli uomini di un tempo, sul clima semplice di quegli anni ormai lontani nel tempo. Durante le ultime estati, quando la mia presenza a Ponza è più assidua, passavamo interi pomeriggi ad interrogarci e immaginare possibili sviluppi per la crescita di Ponza, che ormai era diventata la sua terra. Il suo apporto era spesso acuto, sollecitando un risveglio da parte di tutti che, nonostante le delusioni anche recenti, non lo allontanava dal continuare a lottare.
    Impregnato di sana cultura popolare, spesso era spigoloso e colpiva con le sue analisi le nostre mancanze e i nostri difetti. Il suo apporto, non solo nel Comitato S.A.M.I.P., del quale ha fatto parte, in ogni confronto politico suggeriva sempre qualche aspetto inedito e illuminante. A causa di una malattia cronica l’ho visto scivolare lentamente, sempre però presente a se stesso. Quando però discuteva su temi sociali e politici si rianimava e la stessa malattia sembrava miracolosamente scomparire. Sono sinceramente addolorato della sua scomparsa e se possiamo trarre un insegnamento dal suo esempio, anche alla luce della ampia discussione su questo sito sulla questione spopolamento, è che solo un confronto profondo e onesto con tutte le anime, anche se a volte profondamente diverse, è possibile arrivare a sintesi utili per indirizzare il futuro della nostra terra.

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