proposta da Sandro Russo
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A voler analizzare, ci sono diversi filoni che muovono la scelta di “una canzone per la domenica”. Ci sono le canzoni o musiche del cuore, quelle che uno si porta dentro e che danno un brivido ogni volta che le si sente; quelle che hanno segnato un’epoca, hanno avuto (anche) un’incidenza sociale; altre che vengono proposte sotto la spinta di un evento contingente, la morte di un musicista, un anniversario, il fatto che per qualche motivo se ne parli tanto.
È il caso della scelta di questa settimana.
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Naturalmente conosciamo bene i Queen e il loro leader e frontman; qualche anno fa (2014) abbiamo dedicato a lui “una canzone della domenica” ante litteram: Who wants to live forever.
Stavolta, sull’onda del successo mondiale del film proponiamo una delle suite più famose del gruppo, quella Bohemian rhapsody che dà anche il titolo al biopic [biographic (motion) picture – “film biografico”].
“Bohemian Rhapsody è un singolo del gruppo musicale britannico Queen, pubblicato il 31 ottobre 1975 come primo estratto dal quarto album in studio A Night at the Opera.
Il brano è celebre per la sua particolare struttura musicale, composta da cinque diverse parti principali: un’introduzione corale cantata a cappella, un segmento in stile ballata che termina con un assolo di chitarra, un passaggio d’opera, una sezione di hard rock e un altro segmento in stile ballata che conclude su una sezione solo piano e chitarra.
Il testo di Bohemian Rhapsody è stato interamente scritto da Freddie Mercury e, secondo uno dei biografi dei Queen, è il mezzo utilizzato dal cantante per dichiarare la propria omosessualità. Per i componenti della band è sempre stato un mistero il vero significato del testo, rappresentando la complessità del cantante. Il brano contiene numerosi riferimenti religiosi e al passato di Mercury” [info sintetizzate da Wikipedia]
Due video da Youtube
Queen – Bohemian Rhapsody (Official Video)
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L’uscita del singolo fu accompagnata da un video musicale – videoclip – ancora oggi ritenuto tra i più famosi e importanti tra quelli realizzati nel suo genere. Questo fu tra i primi video ad essere stato messo in onda nei circuiti televisivi, e contribuì a creare un nuovo linguaggio visivo nel mondo della musica.
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Video con testo inglese e traduzione italiana (con musica sottostante)
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Il film – attualmente nelle sale – sta avendo un grande successo di pubblico ma ha raccolto anche parecchie critiche: ai commentatori colti non piacciono generalmente i film costruiti con l’esatto mix di ingredienti rivolti a vincere l’Oscar (cui il film dichiaratamente ambisce).
Trovo impressionante il lavoro fatto per la scelta del casting e la presenza scenica dell’attore (Rami Malek) che impersona Mercury; come pure rilevante l’utilizzo delle voci e delle tracce musicali originali dei pezzi (l’opera è stata fortemente voluta e sostenuta, anche per alcuni aspetti della storia e dei personaggi, dal residuo gruppo del Queen).
In definitiva il carisma del personaggio emerge – nella genialità così come negli eccessi -, il film è gradevole, la musica strepitosa, anche se ci sono diverse imprecisioni e omissioni…
Il film chiude sull’apoteosi del concerto allo stadio di Wembley del 1985; Mercury morirà sei anni dopo, nel 1991 per le complicanze dell’Aids.
Wembley Arena: Live Aid for Africa. 13 luglio 1985
Nel film è particolarmente impressionante la riproposizione dal vivo del concerto di Wembley (mentre la gran parte dell’esibizione sul palco è stata minuziosamente ricreata in studio).
Le immagini “catapultano” a decenni fa, ma sembra siano passati secoli..!
Nell’ ’85 centomila persone alla Wembley Arena partecipano al Live Aid for Africa ed eccole l’Africa oggi e l’Europa che ha voltato le spalle! Ce n’è da farsi stringere il cuore!
La statua che guarda il lago di Ginevra, a Montreux, in Svizzera, dove Mercury aveva uno studio di registrazione; riproduce una delle sue tipiche posture in concerto (compreso il microfono a mezzo gambo): è sempre ornata di fiori freschi… (leggi qui)