di Sandro Russo
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La settimana della morte di Aretha Franklin “bisogna” avere un ricordo per lei: gran donna e grande voce della musica ‘soul’.
Onore e “Respect” per Aretha quindi, ma questa rubrica è nata per rievocare canzoni più nascoste e segrete, che hanno toccato il mio immaginario adolescenziale e giovanile. E sì, anche Aretha Franklin c’era, nelle trasmissioni proto-demenziali di Arbore e Boncompagni – erano due giovinastri anche loro – “Bandiera gialla”, chi se la ricorda? Arbore familiarmente la chiamava A Ritaa!
Invece voglio raccontarvi questa settimana di un cantautore (anche attore e doppiatore) sconosciuto ai più che mi aprì al mondo degli chansonnier francesi, tra cui, per me, soprattutto Jacques Brel. Perché un nome tirava l’altro, come le ciliegie… tutto funzionava a moltiplicare, allora (…ed eravamo curiosi e golosissimi!).
Duilio Del Prete (Cuneo 1938 – Roma 1998) è stato un antesignano del fenomeno dei “cantautori” degli anni ’60, esponente del gruppo piemontese (insieme a Gipo Farassino), contrapposto alla più famosa “scuola genovese” (Bindi, De André, Lauzi, Tenco, Endrigo e Gino Paoli); per non parlare dei “milanesi” (Dario Fo, Gaber , Jannacci, il gruppo dei “Gufi”).
Facevano canzoni intimiste ma anche politicamente impegnate (ovviamente, dati i tempi, di sinistra, con sfumature anarchiche) inizialmente ispirate agli chansonnier francesi, da Georges Brassens a Jacques Brel.
Di Duilio Del Prete ricordo qui due canzoni, una “panica”, anticipatrice di una rivoluzione sessuale ancora al di là da venire; l’altra libertaria e anarco-cannibalica – L’isola – irrinunciabile omaggio al nostro “amato scoglio”.
Da YouTube: Pan, canzone tratta dal LP “Dove correte” di Duilio del Prete.
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…E che emozione, cercando le parole della canzone, ritrovare la copertina di un vinile del 1969 (Bluebell-Disc – Serie OFF) che avevo posseduto e poi – ahimé! – miseramente perduto a poker!
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Da YouTube: L’isola (1968)
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