Ambiente e Natura

Tempo di San Silverio. Diario (1)

di Francesco De Luca

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Le arcate delle luminarie sono già state montate ma… stamattina era difficile zigzagare fra le frotte dei turisti, il motocarro con la scala allungabile per avvitare le lampadine e… l’ esiguo spazio della banchina Di Fazio.

Stasera inizia il periodo dei festeggiamenti in onore di san Silverio. Si rinnoverà l’ arrivo del labaro con l’effigie del Santo. Verrà dal mare e sarà portato in Chiesa. La particolarità di questo Santo sta proprio nell’aver trasmutato la sua estraneità all’isola in appartenenza. A differenza di ‘altri’ estranei che hanno magnificato la loro estraneità e vilipeso l’appartenenza.
Le navi dalla terraferma vengono cariche di turisti. San Silverio propizia l’estate. L’ha sempre fatto. Benedetto sia.

Il mare invita a prendere una barca per goderlo da più vicino. Ma c’è un venticello fresco che si fa amare negli angoli dove il sole ristagna.
L’isola è in fermento. Ogni settore sociale mette in prova il suo motore: i fedeli del santo stanno limando i preparativi: l’addobbo in chiesa, i paramenti, gli aspetti logistici della festa; le pescherie stanno rifornendosi di pesci affinché si possa rispondere adeguatamente alle richieste. Anche di aragoste. Il pesce simbolo di goduria del palato, oggi, ma ieri di lavoro, di sacrificio. I Ponzesi ricordano e, nel ricordo, divengono più consapevoli.

Gli usci delle case sono biancheggiate perché sia visibile la gioia per l’attesa.

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