di Silverio Guarino
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Carissimi tutti,
come mi sento a disagio con tutta questa cultura!
Io che sono sempre alla ricerca di nuovi racconti da leggere, nuova musica da suonare, nuovi quadri da dipingere, nuove poesie da scrivere e nuovi sentimenti da provare, come mi sento “piccolo” davanti a tanta dotta disquisizione!
Io, eterno sognatore, con la “sindrome di Peter Pan”, del bambino che non vuol diventare adulto!
Mi riferisco, ovviamente, ai tanti “massimi sistemi” che di volta in volta affollano le pagine di “Ponzaracconta”.
E io, con le mie mozzarelle, i totani, i sorci di mare, il beccaccino, i disegnini, il latino e le altre amene facezie che caratterizzano i miei contributi, come potrò mai più inserirmi in cotanto consesso di menti illustri, così virtuosamente impegnate?
Ma si sa, l’amato scoglio (come “Ponzaracconta”) è fatto così: accoglie tutto e tutti, dall’immenso illuminato Galileo Galilei allo spensierato e ingenuamente sprovveduto Peter Pan.
E allora, viva Ponza e viva “Ponzaracconta”!
E avanti così.
La bellezza salverà il mondo. Wilde, Rilke, Cvetaeva (titolo originale francese: Les Aventuriers de l’absolu) è un saggio del filosofo bulgaro Cvetan Todorov. Tratta dell’aspirazione all’assoluto, ricercata attraverso la via dell’arte che Todorov ripercorre ed analizza attraverso le vite di tre grandi autori – Oscar Wilde, Rainer Maria Rilke e Marina Cvetaeva), scelti poiché hanno posto la loro intera esistenza al servizio del bello e della perfezione -, concludendo con la sua riflessione sull’arte di vivere. Il titolo italiano riprende una frase del principe Myškin ne L’idiota di Dostoevskij. Inserimento delle immagini e della didascalia relativa a cura della Redazione (con il conforto di Wikipedia)
Rinaldo Fiore
20 Maggio 2018 at 08:38
Silverio aiutaci tu, dimmi qual è l’ultimo libro che ti ha colpito, non sulla fronte ma nel cuore, nel tuo animo!
Oggi sono generoso condivido quasi tutto, ma è qualche giorno che non leggo libri, l’ultimo è stato sulla memoria…
Nelle conversazioni è come mangiare le ciliege, l’una tira l’altra e, senza che te ne accorgi ti ritrovi a giocare con “i massimi sistemi”.
Silverio, anch’io gioco e mi piace il tuo metterci con i piedi a terra ma… c’è un ma doloroso: in questo Paese le decisioni non le prende nessuno, vedi i casi dei due bambini sacrificati dalla nostra ignoranza, quei due bambini meravigliosi, uno dimenticato in macchina e l’altro strozzato da un boccone andato storto.
In un Paese normale domattina ci sarebbe un decreto urgente per obbligare a montare un allarme “bambino a bordo” nelle auto, e un decreto urgente per inserire nelle scuole l’obbligo di insegnare il sistema BLS che salverebbe almeno la metà dei bambini che si strozzano…
Caro Silverio, so che anche tu sei medico… non hai torto a parlare di massimi sistemi e lamentare “l’esibizione di cultura” ma in fondo in fondo con qualche attività dobbiamo pur mantenere viva e allenata la nostra mente.
Quando scrivo – sono grafomane – io mi sento libero, sto bene; sto bene anche quando faccio l’attore amatoriale o scrivo poesie, per non dire della felicità che mi dà dipingere… Mi hai proprio centrato, anche se la sera spesso facciamo tardi e mi si chiudono gli occhi.
E’ per questo che credo nella bellezza… che la bellezza ci salverà: in realtà, sempre a fini di bellezza, in una poesia che tratta della follia dei nostri tempi, ho sostenuto che forse solo i bambini e i folli potranno salvarci, perché il loro sorriso è sincero e il loro animo è puro…
Attento Silverio, il mio commento è una trappola, un invito a farti entrare nei massimi sistemi…
Buona giornata
P.S. Dimenticavo Silverio che, da quando è tornato a casa il mio pianoforte, con grande difficoltà, sto imparando a suonarlo e per un principiante, credimi, va proprio bene…
Per i sentimenti, quando potremo incontrarci ti farò dono del mio libro “La pianista” che è praticamente una raccolta di poesie. E, visto che hai un certo afflato per le poesie, per la bellezza, ti trascrivo un aforisma di Alda Merini: “Beati coloro che si baceranno sempre al di là delle labbra, varcando il confine del piacere, per cibarsi di sogni”.
Io sono un sognatore…