di Monia Sciarra
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Si è conclusa qualche ora fa la gara dei presepi indetta dall’associazione Calafelci; la Befana è ancora in giro per consegnare i premi offerti da sponsor entusiasti e generosi.
Quest’anno è stata articolata in tre sezioni:
‘U Presepio ‘a Casa Mia, vinto da Pasana Melechì con ‘A preta ‘i Palmarola;
I Presepi Animati dei Bambini, vinta da Greta Mercurio;
Premio Speciale Scuola, vinta dalla scuola primaria di Le Forna con un capolavoro di animazione coordinato da Geppo Vitiello.
Il Presepe della scuola primaria di Le Forna
I presepi della sezione ‘U Presepio ‘a Casa Mia partecipano al premio Maria Di Fazio; la votazione è on-line ed è aperta sino alla mezzanotte dell’otto gennaio. Andate sulla pagina di Calafelci, osservate le foto dei diciassette presepi partecipanti, esprimete il vostro voto nella finestra dei commenti.
Una menzione speciale la merita quest’anno “il premio tradizione ponzese”.
Come si usava fare una volta, in ogni abitazione c’era il presepe sul comò con la volta fatta con i rami di asparagina.
Quest’anno è stato assegnato al dr. Biagio Vitiello che ci ha portato indietro nel tempo con le sue preziose statue di porcellana e riccamente vestite in tessuto.
Il tutto alla pagina di Calafelci.
In tutte le composizioni ci sono storia, creatività , manualità , tradizione, sguardo incantato sul Natale. Un vero peccato doverli smontare tra poche ore.
Luisa Guarino
9 Gennaio 2018 at 16:19
Non ricordo nessun Natale della mia infanzia trascorso a Ponza: per l’occasione erano nonna Fortunata e zia Concettina a venire a casa nostra, sulla terraferma. Ecco perché mi ha colpito particolarmente il “Premio tradizione ponzese” per l’allestimento curato sul comò di casa, e che è andato a Biagio Vitiello. Esso mi ha fatto riscoprire la pianta dell’asparagina, di cui mia madre Olga è stata sempre una grande appassionata. A Sermoneta prima, e poi anche a Latina, su balconi e terrazzi ne aveva sempre più di un vaso. Non so se perché quella pianta andasse di moda o perché a lei piacesse particolarmente. Non la ricordo sul presepe, che era sempre molto grande e pieno di muschio, ma conservo negli occhi la bellezza rigogliosa di quei rami rampicanti, con le festose palline rosse.