di Luisa Guarino
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Ormai la frittata è fatta: Ponza, isola notoriamente di non grandi dimensioni, ospiterà questa notte due Veglioni pubblici di Capodanno, uno in Piazza Pisacane, l’altro a Calacaparra, organizzati rispettivamente da Pro Loco e Comune. Chi ha pensato finora che Associazione e Amministrazione dovessero/potessero operare una a fianco dell’altra era evidentemente fuori strada. O almeno così è successo in questo frangente, forse per via di qualche malinteso. L’Amministrazione parla di un’opportunità in più (a proposito, io che ‘appartengo’ alla zona del Porto non amo che la ‘mia’ festa venga paragonata a quella di Canale 5), mentre il presidente Aprea la pensa in maniera diversa. Alla luce dei fatti, ed esprimendo il mio personalissimo parere, do ragione alla Pro Loco.
E’ chiaro che se avessi trascorso la notte di San Silvestro sull’isola avrei partecipato al veglione di Piazza Pisacane, che è la mia piazza. Però avrei qualche suggerimento da dare a chi trascorrerà questa notte a Ponza (a meno che non resti a casa propria, come farà Biagio, e credo non solo), perché forse sarebbe lo stesso atteggiamento che avrei adottato io. Dato che il Capodanno è ‘doppio’, offrirei due alternative:
1) Tutti i ponzesi del Porto vanno a Le Forna e i fornesi vanno al Porto, da subito;
2) Dopo mezzanotte tutti i ponzesi del Porto vanno a Le Forna e i fornesi vanno al Porto, con un generale scambio di auguri magari lungo la strada, suonando il clacson e giocando con i lampeggianti dell’auto.
Ma mi piace sdrammatizzare. Così per questo Capodanno ponzese in duplice versione mi viene da pensare al recente spot in cui Giorgio Panariello raddoppia tutto, a partire dai personaggi delle favole in poi: perché forse a Ponza siamo da meno di Panariello? Non solo. Andando un po’ indietro con gli anni mi è venuto in mente anche lo spot del gelato Maxibòn, quello che ha reso popolare Stefano Accorsi, quando forse nemmeno immaginava che sarebbe diventato un attore famoso. Ricordate? “Maxibòn: two gust’ is megl’ che one!”, che nel nostro caso diventa “Ponza: two Capodann’ is megl’ che one!”.
L’importante è che il 2018 cominci nel modo migliore, per Ponza, per i ponzesi, e per chi, vicino o lontano, ama Ponza. Buon Anno! E già che ci siamo… auguri doppi.