di Francesco De Luca
Di quanta armonia si sta godendo in questo angolo di mondo. Ponza sta assaporando la dolcezza dell’autunno. Mite il sole, timido nelle prime ore del giorno e poi caldo quel tanto che gli uomini gradiscono. Il mare, privo di vento, circonda per l’intero sguardo, come a proteggere affinché l’idillio si perpetui.
Neanche gli spari mattutini della caccia riescono a corrompere l’armonia. I ragli dalle alture scendono a mare e il parlottìo dei pescatori ascende fin sopra i clivi.
E’ dimessa la campagna, che si spoglia del verde ma con fierezza. I vignaiuoli rassettano le cantine dopo la fatica della vendemmia, e i pescatori riprendono l’agio di setacciare le secche in cerca dei pesci, ritornati nelle acque basse.
Gli uomini per quanto baccano facciano i loro lamenti e le petulanti richieste non riescono a frangere l’armonia che questi giorni di ottobre stanno donando.
I problemi non demordono e i malanni non perdonano, la convivenza sociale è tormentata dall’insoddisfazione perché la natura umana vi è incline, ma le albe sono bagnate di rugiada e le sere sono tanto gioviali che nemmeno l’umidità infastidisce. Una armonia di cui nessuno può vantare la paternità e tale che nessuno può frantumare si vive sull’isola.
La piccola Sofia padroneggia Corso Pisacane con le corsette capricciose sotto gli occhi delle nonne, di ritorno a casa dopo la benedizione del Santissimo.
La corda che lega il passato col futuro gode della dolcezza della sera. Agli isolani spetta agevolarne il corso e impedirne la frattura.
Ci provano gli adolescenti, belli della loro giovinezza e pronti alla sfida della vita.
Per nulla malinconico quest’ autunno!