Ambiente e Natura

Caro Sindaco, che facciamo per Zannone

di Vincenzo Ambrosino

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Caro Ferraiuolo quando eri all’opposizione hai votato insieme alla maggioranza di Vigorelli per la fuoriuscita di Zannone dal Parco del Circeo. Se l’hai fatto per convinzione o per non farti “infilare” da Vigorelli sul piano elettorale poco importa, resta il deliberato che impegna questa Amministrazione ad innescare l’iter che conduce alla fuoriuscita di Zannone dal Parco.

Io non avrei votato quel deliberato, non lo avrei votato perché la mia idea di isola – forse diversa da chi vuole farsi eleggere amministratore a Ponza – 
passa da una forzatura contro-culturale: bisogna sì fare gli interessi dei cittadini ponzesi residenti ma anche indirizzarli a capire che la protezione dell’ambiente è per l’isola una risorsa  insostituibile.
 
Zannone era un’occasione per sperimentare, da parte delle nostre amministrazioni, questa politica!
Veniamo all’attualità. Siamo tutti d’accordo che la gestione del  Ente Parco è fallita:
1)      non è riuscita del tutto a proteggere l’ambiente (le discariche ne sono una testimonianza);
2)      non è riuscita a fare un’ operazione di ristrutturazione e recupero della Villa Comunale che è in disfacimento;
3)      non c’è stata una efficacia operazione didattica;
4)      il museo è stato praticamente distrutto;
5)      non c’è stato un incremento del turismo verde su Zannone e di conseguenza su Ponza;
6)      anche la vita dei mufloni è diventata difficile.
Questo fallimento è addebitabile ai responsabili della gestione, protezione e controllo dell’isola quindi all’Ente Parco nelle figure del Commissario, del Presidente e del Direttore? Questi sono i soli responsabili?
Non credo, io penso che in questo elenco bisogna aggiungere anche le amministrazioni Comunali; ma che dire delle nuove politiche governative, per cui del Ministero dell’Ambiente?

Era quest’ultimo che  doveva controllare, stimolare, affinché l’Ente Parco non diventasse un carrozzone burocratico inutile senza risorse economiche e senza mezzi: dove non si controlla, non si investe, non si fa quello che per legge si doveva fare.

I Parchi non nascono per essere sognati o maledetti ma per essere vissuti da persone, animali e piante; in definitiva, da esseri viventi che vogliono rispettarsi.

Vigorelli ha tenuto a precisare, a questa mia critica “che Lui e la Sua amministrazione non hanno colpe, loro sono stati quelli che hanno smascherato l’inganno dell’Ente Parco su Zannone e chiedendone la fuoriuscita hanno aperto una nuova prospettiva al territorio isolano”.
E’ vero, ma per quale fine?

Lo slogan “Riprendiamoci Zannone” non lo ha riempito di contenuti ambientalisti che soli potevano far cadere i sospetti di operazioni politiche finanziarie speculative.
L’azione esatta su Zannone doveva essere questa:  “Vogliamo riprenderci Zannone perché le amministrazioni ponzesi vogliono dimostrare di sapere gestire, controllare e proteggere l’ambiente naturale meglio di qualsiasi Ente Parco.”

Ma nessuna Amministrazione ponzese ha dimostrato di essere legittimata  a fare questo, tantomeno quella di Vigorelli!

 


Zannone era la speranza di far partire una nuova idea di turismo: turismo verde, culturale, educato, intelligente. Questo non è stato fatto in quarant’anni;  per questo, chi più e chi meno, ha fallito!
Ma Zannone è ancora, malgrado i nostri errori, un patrimonio incontaminato dove il bosco la fa da padrone, per cui cari amici non è tutto perduto.

Io non voglio riprendermi Zannone, io non mi sento padrone di niente! Io voglio che Zannone, come idea e come territorio, aiuti a far crescere una nuova cultura nei ponzesi: una cultura che comprenda l’importanza della natura, una cultura della conservazione e valorizzazione e non del consumo fine a se stesso.

Io ritengo che non basta che la nostra amministrazione riprenda contatti istituzionali civili con quelli dell’Ente Parco, per trovare accordi di “breve respiro” tipo pulizia e controllo (questi contatti possono mostrare il fianco agli attacchi demagogici dell’opposizione); al contrario bisogna coinvolgere il Ministero dell’Ambiente in un progetto organico per vedere finanziata la protezione dell’ambiente, il ripristino del controllo, la ristrutturazione della villa comunale, il museo e di conseguenza  la didattica e soprattutto la fruizione turistica.

 

Per questo, caro Ferraiuolo, anche se non conosco tutte le tue iniziative, è importante in questa fase far diventare centrale – non la polemica tra maggioranza e opposizione o fra Comune di Ponza e Ente Parco – ma la politica turistico-ambientale del Comune di Ponza e Zannone che  è una risorsa insostituibile per questa politica.
Quindi bisogna coinvolgere in questa azione politica certamente il Ministero dell’Ambiente.
Su Zannone si rischia il definitivo fallimento della politica di protezione ambientale nel Parco del Circeo.
Se Zannone dovesse uscire  dal Parco del Circeo, a perdere sarebbe la politica ambientale in generale e per Ponza una nuova prospettiva di governo del territorio.
Gli anti-ambientalisti questo lo hanno capito per questo sono così agguerriti su Zannone. 
Per Zannone ci vogliono i denari per risanare la villa comunale che il Comune di Ponza non ha ed io non accetto che sia un privato danaroso ad occuparsi della faccenda, per cui io dico che il Ministero deve attivarsi.

Quindi chiedo che si apra un vero dibattito e che lo slogan “Riprendiamoci Zannone” si riempia di contenuti che coinvolgano la politica ambientale del Ministro dell’Ambiente ma anche quella della Regione Lazio, dell’Ente Parco e delle Comunità interessate, per fare in modo che tutti decidano se condannare la politica ambientale sul Parco Nazionale del Circeo oppure ridare nuovo vigore a questa politica ripensando organizzazioni e finanziamenti.
1 Comment

1 Comments

  1. Biagio Vitiello

    15 Ottobre 2017 at 14:59

    Carissimo Vincenzo,

    sulla “questione Zannone”, a cui tengo molto per noti motivi, penso che sarebbe ora di agire e non fare più chiacchiere… Come prima cosa bisogna trovare il colpevole del degrado dell’isola e assicurarlo alla giustizia amministrativa, per il grave danno erariale arrecato a noi Ponzesi. Nel mentre bisogna prendere possesso dell’isola, rendendo fruibili le poche strutture non pericolanti della casa del Guardiano.

    Se aspettiamo l’ elaborazione di “bellissimi progetti” e la loro realizzazione, non ne vedremo mai la fine e nessuno Ponzese ci crederà.

    Io penso che bisogna fare “passi concreti” e dobbiamo necessariamente informare la popolazione. Non bisogna dare adito a chi vuole specularci raccontando la favola che a “Zannone si potrà andare a caccia”. La sola caccia che si potrebbe effettuare a Zannone (secondo me) è quella selettiva al muflone, come avviene per lo stambecco nei Parchi svizzeri.

    Ricordo che per Zannone si continuano a spendere risorse pubbliche per la eradicazione del ratto nero e la protezione del bosco dai danni causati dai mufloni. A me sembrano cose scaturite da una favola, perchè è mai possibile che con tutto il degrado che c’è nell’isola si dà la priorità a questi interventi “farlocchi”? I ratti e i mufloni ci sono sempre stati a Zannone e non hanno mai causato danni alle berte ne’ al bosco.

    Mi dispiace che domani, noi simpatizzanti della nuova amministrazione, non sappiamo ancora quali siano le osservazioni che verranno presentate; non andava fatta magari preventivamente una speciale commissione..?

    Caro Vincenzo,

    la prossima volta, non “suonare solo la campana”, ma facci proposte concrete a cui possono seguire i fatti.

    Inoltre, tu dici sempre di proteggere i residenti; vogliamo elaborare un piano per la residenza, concernente soprattutto i benefici che ne possono scaturire (in favore di chi è effettivamente residente e non residente di comodo, come moltissime persone)?

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