Attualità

Ponzaracconta: “odiatori” e “amatori”

di Sandro Russo

 

Leggevo… le obiezioni di “Silverio” a Franco sulle cose scritte in Ponzaracconta (leggi qui) e mi sono sentito chiamato in causa, come caporedattore del sito e, con gli altri, responsabile delle scelte editoriali.

Intanto noi pubblichiamo quello che ci arriva! Se i mugugni, i mal di pancia, le obiezioni e le critiche non prendono una forma scritta, gli altri – il pubblico dei lettori – non potranno accedervi e la cosa finirà lì.

Ma spesso lo “sdegnoso silenzio” maschera un’incapacità a mettere ordine nei propri pensieri, a dar loro una forma coerente, a fare proposte alternative. Oppure è l’insicurezza di mettersi alla prova, il motivo della “non partecipazione”. Il vuoto di idee e di proposte può prendere facilmente la forma di una chiusura, di uno sterile murmulìo.

È vero che il Sito è diventato la vetrina di chi si vuol mettere in mostra in modo ‘letterario’?
Assolutamente no! Chi scrive ha ben altre motivazioni, cominciando dalla basilare che è quella di esprimersi, di dare il proprio parere (e contributo) ad una causa/progetto comune. Accessoriamente – tra le righe, come rilevava Franco – manifesta anche la propria visione del mondo.

In definitiva, sostengo che la “non partecipazione “ è un alibi, anche abbastanza scoperto.

Sull’altro versante ci sono stati – nei settemilaottocento (7800!) articoli pubblicati sul sito, in sei anni e mezzo di attività – quelli che si sono messi in gioco, hanno tirato fuori e messo in comune i loro ricordi, espresso le loro opinioni in libertà. Hanno colpito qualche volta, e incassato altre ma… vivaddio! hanno dimostrato di essere vivi e pensanti.
Che differenza tra i tanti che sono stati disponibili a stringere la mano che veniva porta e a confrontarsi lealmente, e quelli che hanno rifiutato a priori ogni colloquio!

Con il sito i primi tempi sono stati duri. Poi negli anni – “dai e dai”… il gutta cavat lapidem di recente citazione da parte di Giuseppe Mazzella – sono arrivate le gratificazioni e i “regali”. Come definire altrimenti le tante persone mai conosciute prima, con cui si è stabilita una corrente di collaborazione e empatia, fino a una vera e propria amicizia? E poi… i muri abbattuti e il riconoscimento (reciproco) che non avevano poi motivo d’essere. Insomma, un circolo virtuoso dove prima c’erano incomprensione e astio.

Come bilancio personale e del sito c’è da esserne consolati e fiduciosi per il futuro…

 

Immagini dell’articolo: da dipinti di Luigi Lerna

1 Comment

1 Comments

  1. Enzo Di Fazio

    17 Settembre 2017 at 13:15

    Il tema degli amatori e dei denigratori del sito è affrontato ancora stamattina da Rita nella sua epicrisi. Effettivamente c’è chi ci ama e chi ci odia. Me ne accorgo ogniqualvolta mi capita di parlarne sia con chi lo frequenta d’abitudine sia con chi lo consulta sporadicamente per curiosità o perché stimolato da altri.
    Alcuni mi dicono che era più attraente agli inizi quando si limitava a raccogliere i ricordi e le storie di chi vi ha cominciato a scrivere e criticano l’interesse mostrato via via per l’attualità e il modo politico di vedere le cose, considerandoli come espressione di una deriva. Altri, invece, apprezzano proprio la pluralità di interessi e ci spronano a continuare su questa strada. Altri ancora sostengono che siamo troppo “sofisti”.
    C’è, di contro, chi mi dice che è il primo sito che consulta la mattina quando avvia il computer. Da molti, dai commenti che fanno e dalle cose che scrivono, traiamo spunto per approfondire tematiche vecchie e affrontarne di nuove.
    Molte pagine del sito sono riservate alla letteratura, alla poesia, alla storia, alla scienza per chi ne vuole scrivere e per chi trova interesse nel leggerle. Il tutto è avvenuto e avviene non per scelta specifica ma perché il sito da tanti è visto come un luogo di ritrovo dove raccontare e raccontarsi.
    Il nostro sito – lo ricordiamo – è aperto a tutti, anche a chi non la pensa come noi; certamente non a chi offende o dice banalità.

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