di Giuseppe Mazzella di Rurillo
Ischia, unita per “Legge Geografica”: ora la “Legge Civile”, un Commissario Straordinario per la Ricostruzione – un Ente di Diritto Pubblico per la Pianificazione Territoriale e la Programmazione Economica ed il Rilancio Turistico – un Piano Regolatore Generale “possibile”: partiamo dal recupero del complesso Pio Monte della Misericordia. Sarà lanciata una sottoscrizione internazionale.
Ho dato vita ad una agenzia telematica “per” la stampa ai sensi della legge n.62/2001 in attesa di registrarla come testata giornalistica presso il Tribunale di Napoli e trasformare il “per” in “ di”.
Si chiama “Il Continente”. Ha due motti: il primo è la regola fondamentale del giornalismo, vecchia di tre secoli, di Scott, il padre del giornalismo inglese: “Sacri i Fatti, Liberi i Giudizi (sono già intervenuto sul giornalismo italiano al tempo dei social citando Umberto Eco sulla “Parola” data agli “imbecilli”, ma nel caso di Ischia anche agli “intelligenti”, ma siamo solo all’ inizio del “chiarimento); l’altro motto è quella indimenticabile espressione del prof. Vincenzo Mennella (1923-1995), il sindaco di Lacco Ameno che accolse Angelo Rizzoli (1888-1970), l’unico Grande Mecenate di Ischia, che Oriana Fallaci chiamò “il professore di latino che se ne intende di bilanci”: “il mare ci unisce pure al Continente non solo ci separa”.
Siamo legati al Continente oggi più di ieri perché il continente non è solo la Repubblica Italiana divisa in Regione, Città Metropolitana e Comuni, è l’Europa Unita e dobbiamo partecipare attivamente alle problematiche. Non siamo un’isola. NON siamo un’isola nemmeno sottoterra perché siamo una delle tre aree vulcaniche del Napoletano e siamo “l’isola di Alfred” (leggi qui).
L’ho sempre saputo, l’ho sempre predicato, l’ho sempre praticato.
E’ una vecchia idea, quella dell’Agenzia di Stampa che diffonde Notizie e Commenti ma li separa e sia le une che gli altri sono scritti con Onestà economica ed intellettuale ed hanno il solo scopo del “rinascimento” di Casamicciola e dell’intera isola d’Ischia, maturata in questi ultimi tempi ma soprattutto dal giorno dopo il 21 agosto 2017, il giorno del terremoto dell’isola d’Ischia avvenuto alle 20.57, del IX-VIII grado della Scala Mercalli-Cangani-Sieberg con epicentro nell’area di Piazza Majo a Casamicciola, toccando – con diversa intensità a scalare gli abitati di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio (dal VII al V), ma anche i restanti Comuni dell’ isola d’Ischia: Città d’Ischia, Barano e Serrara-Fontana (dal IV al III).
La carta di Giuseppe Mercalli (Milano 1850 – Napoli 1914), questo sacerdote che rimase “prete libero” dedicandosi agli studi della terra per salvare la vita più che le anime degli esseri umani e la biografia è contenuta nel testo “Casamicciola – Milleottocentoottantatre, il sisma tra interpretazione scientifica e scelte politiche” di Giuseppe Luongo, Stefano Carlino, Elena Cubellis, Ilia Delizia e Francesco Obrizzo (Napoli Bibliopolis – 2011), è “la carta” per i cosiddetti “strutturalisti” (ingegneri, architetti, geometri, geologi) perché rileva l’intensità sismica sugli edifici che debbono essere costruiti a regola d’arte in aree sismiche per contenere l’urto del terremoto.
È con la Scala Mercalli – rivista ed aggiornata da Cangani e Sieberg – che vengono segnati e dimensionati i 12 terremoti dell’ isola d’ Ischia in epoca storica – dal 1228 al 1883 – di cui dieci con epicentro a Casamicciola soprattutto quelli del XIX secolo dal 1828 al 1883, tutti con epicentro l’area del Majo, l’antico quartiere principale e medioevale di Casamicciola dove la popolazione stanzia da secoli tenacemente attaccata al luogo ed alla cultura o coltura della terra (Catalogo della Mostra sul terremoto del 28 luglio 1883 a cura del Servizio Sismico Nazionale – Casamicciola 6 marzo 1999, ora nel “distrutto” Museo Civico di Casamicciola del quale avremo modo di parlare e di scrivere).
Quello del 21 agosto 2017 è il tredicesimo terremoto nella storia sismica dell’isola d’Ischia dopo 134 anni. È quindi il primo del XXI secolo dopo una “quiete” che ha attraversato tutto il XX, il secolo della grande espansione urbanistica, economica e sociale dell’ isola d’Ischia, che ha visto passare la sua popolazione da circa 30mila abitanti a 63mila con una enorme edificazione ed una altrettanto enorme espansione economica e sociale (50mila almeno posti-letto, 3mila imprese iscritte alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Napoli, 15 mila almeno lavoratori iscritti al Centro per l’ Impiego ex-Collocamento con almeno 9500 lavoratori stagionali, almeno 3200 studenti dei soli 4 Istituti Superiori) [Da: G. Mazzella. Ischia, Luci ed Ombre sullo Sviluppo – Il sistema economico-sociale dell’isola d’Ischia: dall’espansione selvaggia (1970-1974) al tempo della globalizzazione (2002-2010) – Ischia – OSIS Edizioni – 2010].
La Storia della “pianificazione mancata” nel corso del secolo XX è contenuta nel mio libretto “Ischia, la Pianificazione mancata – la storia di uno sviluppo edilizio ed economico senza programmazione dal 1949 al 2012 – OSIS Quaderni- 2012).
Abbiamo una documentazione enorme sulla “Pianificazione mancata” di numerosi validissimi autori. Non possiamo tacere – perché tacere non vuol dire aiutare – sul sistema istituzionale, sulle leggi – gli interventi per lo sviluppo da un lato e per la salvaguardia ambientale dall’altro. Dobbiamo in questo momento che è drammatico per 3mila persone senza casa e per almeno 20mila che debbono adeguare le loro case alla massima magnitudo ipotizzabile per “storia sismica” che il prof. Giuseppe Luongo – al quale i sei Comuni dell’ isola dovrebbero consegnare le Chiavi dell’isola intera – stima in 5.3 di magnitudo pari cioè al XI grado della Scala Mercalli.
Questo richiede un programma di messa in sicurezza di una vastità enorme che deve essere avviato con Responsabilità, con Coraggio ma con gradualità perché il XII grado della Mercalli è ipotizzabile in un’area delimitata così come è indispensabile in aree di sicurezza geologica avviare un nuovo e responsabile Piano di Edilizia Economica e Popolare come quello avviato negli anni ’50 e ’60 del ’900 dall’Istituto delle Case Popolari di Napoli, dall’INA-CASA, nell’area di Casamicciola-Perrone che fu scelta felice per i nuovi insediamenti dell’Ing. Lo Gatto nel Piano Regolatore di Casamicciola del 1884.
Abbiamo una documentazione enorme – come già ho scritto e ripetuto – sul Terremoto del 1883 e sulla Ricostruzione che non fu “mancata” ma fu “incompiuta” perché Casamicciola fu abbandonata a se stessa (“Il terremoto di Casamicciola del 1883: una ricostruzione mancata” di Giuseppe Luongo, Stefano Carlino, Elena Cubellis, Ilia Delizia, Raffaello Iannuuzzi, Francesco Obrizzo).
Abbiamo anche un lavoro monumentale coordinato dalla geologa ischitana Lucilla Monti, in 4 volumi della Regione Campania di una “guida geologico-ambientale” con la carta geologica in scala 1:10000 (Regione Campania-Assessorato Difesa del suolo – 2012).
La messa in sicurezza di tutto il costruito nell’isola d’Ischia dovrà avvenire – come propone l’Ordine Nazionale dei Geologi – con una “microzonizzazione”. Il parere del geologo diventa vincolante e sovraordinato rispetto al parere paesistico.
Una Ricostruzione ed una messa in sicurezza così imponente non può essere gestita da sei Comuni che non hanno Uffici Tecnici attrezzati e modernizzati per uomini e mezzi.
Della classe politica è bene e saggio stendere un velo di pietà ma non si può non sottolineare la coraggiosa presenza e la responsabilità del sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale e del sindaco di Forio, Francesco Del Deo. Rappresentano una speranza di Rinascimento di una classe dirigente.
Il Piano di Ricostruzione e di Rilancio – ma direi di inversione di tendenza – non può non essere che affidato ad un commissario di governo con i poteri del sindaco, del consiglio comunale e delle sovrintendenze.
Insomma l’isola d’Ischia che il prof. Edoardo Malagoli, l’allievo di Benedetto Croce affermava essere unita da una “Legge Geografica” perché “lembo di terra tra i più gratificati per doti naturali e pregnanza di memorie storiche” deve essere trasformata in “Legge Civile” in attesa – nel più breve tempo possibile – del Comune Unico dell’isola d’Ischia che la Regione Campania – stante l’urgenza – può definire in poco tempo.
Potrebbe anche essere istituito dal Parlamento della Repubblica un Ente di Diritto Pubblico a cui affidare per 20 anni la Ricostruzione, il Rilancio e l’adozione e l’approvazione di un Piano Regolatore Generale dell’isola d’Ischia. Insomma una completa legge speciale per l’isola d’Ischia con una “Programmazione, processo o possibilità di recupero del costruito per i prossimi 10 anni con un “disegno generale” ma con realistici “piani di recupero zonali o rionali”, partendo immediatamente con il recupero del complesso di Casamicciola del Pio Monte della Misericordia con 50mila mc. Da recuperare per una nuova “missione storica”.
Lanceremo una sottoscrizione internazionale per il recupero e una nuova utilizzazione per una Casamicciola “Rinascente”.
Dobbiamo prendere spunto dalle esperienze storiche – nelle Scienze, dalla Terra all’Economia, al Diritto Pubblico e Amministrativo, per la Ricostruzione ed il Rilancio. Tracciamo una “Strada Maestra”, non andiamo per vicoli ciechi.
Si tratta di “volare alto” come ha concluso la sua conferenza stampa il 26 agosto il prof. Giuseppe Luongo auspicando un Centro Europeo di Studi sulla particolarità sismica e vulcanica dell’isola di Alfred Rittmann. Se questo è valido per la Scienza della Terra è altrettanto valido per le Scienze della Politica e dell’Economia.
Solo la dialettica è garanzia di approssimazione alla Verità. Che le bocche si aprano. Lo scrittore, pubblicista e storico locale Gino Barbieri sta preparando il primo libro sul “Terremoto nell’isola d’Ischia del 21 agosto 2017” e ci sarà un allegato con la trascrizione integrale e senza alcun commento della conferenza stampa del prof. Giuseppe Luongo del 26 agosto 2017 ripresa da Isolaverdetv che ha reso un servizio storico all’isola d’Ischia.
Con alcuni Amici Intelligenti nell’autunno delle nostre vite avremmo voluto scrivere di Colore e di Ricordi. Ma siamo stati richiamati in servizio attivo. Lo dobbiamo ai nostri Figli ed ai nostri Nipoti. Ma ancor di più lo dobbiamo ai nostri Padri, ai nostri Precursori, al nostro Passato.
Nella mia lunga attività professionale ho avuto modo di conoscere persone di eccezionale valore. Mi sono abbeverato alla fonte dei loro Saperi e ne sono rimasto incantato. Come Giuseppe Luongo, come Ilia Delizia.
Ricordo quando nel 1987 tenni l’intervento introduttivo quale Presidente dell’Associazione della Stampa delle isole di Ischia e Procida quasi per rimarcare il ruolo fondamentale di cultura della stampa locale alla presentazione del suo libro “Ischia, l’identità negata”. un testo fondamentale ed ineliminabile per capire ed amare l’isola d’Ischia.
Mi rimase impressa nella memoria quella epigrafe scelta da Ilia per il suo libro. Una frase di Simone Weil, tratta da “La prima radice”: “E’ cosa vana distogliersi dal passato per pensare soltanto all’ avvenire. E’ un’illusione pericolosa persino credere che sia possibile. L’opposizione fra avvenire e passato è assurda. Il futuro non ci porta nulla, non ci dà nulla; siamo noi che, per costruirlo, dobbiamo dargli tutto, dargli persino la nostra vita. Ma, per dare, bisogna possedere, e noi non possediamo altra vita, altra linfa che i tesori ereditati dal passato e digeriti, assimilati, ricreati da noi. Fra tutte le esigenze dell’ anima umana nessuna è più vitale di quella del passato”.
Casamicciola, 9 settembre 2017
Il Continente – agenzia per la stampa non periodica legge 62/2001 in attesa di registrazione come testata giornalistica dopo l’emergenza terremoto.
Direttore Giuseppe Mazzella, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1972.