Ed ora andiamo avanti, con il ricordo dei recenti trascorsi, dritti verso il futuro. Il nostro futuro, fatto di certezze e speranze.
Certezze di essere cresciuti nell’animo e nel corpo, pronti ad affrontare e a realizzare i nuovi progetti.
Speranze di veder crescere l’amore, la stima, la tolleranza e il rispetto tra tutti i “ponzesi di buona volontà”.
Questa estate rovente e convulsa, che ci impedisce quasi di salutarci quando ci incontriamo, passerà anche lei, come tutte le altre passate.
Solo allora ci potremo ricontare, residenti e non, mondati o non dal peccato originale di essere nati sull’”amato scoglio”, tutti quelli che vorranno mettersi a disposizione per ricostituire e rafforzare la “ponzesità” della nostra isola.
Per ora, in questi giorni convulsi e che rapidamente trascorrono senza lasciarci troppo sapore in bocca, andiamo avanti con il coraggio e la forza da poco dimostrate a tutto quel mondo di “pessimisti sfigati” che ci stava remando contro.
I compiti estivi potrebbero tradursi in:
– sporcare il meno possibile l’isola (“non sporcare” costa meno che “pulire”);
– rispettare e rispettarsi a vicenda, ricordando che tra i compiti dei cittadini, deve esistere il coraggio di denunciare eventuali “abusi e violenze” contro l’”amato scoglio”, fatti da visitatori turbolenti e/o maleducati che dimenticano che questa meraviglia della natura non l’ha dipinta né Leonardo, né Giotto, ma l’ha creata un certo “Padre Eterno” che sta nei cieli.
E noi ne dobbiamo essere i gelosi e fortunati custodi.