di Biagio Vitiello
Benché ormai faccia stabilmente parte del panorama dei paesi mediterranei, l’agave è di origine centro-americana, sconosciuta nel vecchio continente prima della scoperta dell’America.
“Il nome le fu dato nel 1753 da Linneo (dal greco ἀγαυός, “illustre”, “nobile”) (…)
È nota per alcuni anche con il nome century plant a per la sua longevità prima della fioritura; in realtà tale periodo è di gran lunga inferiore: la maturazione prima della fioritura dipende dalla singola specie e dalle condizioni vegetative delle singole piante (…)
L’introduzione in Europa delle prime agavi avvenne dopo la conquista del Messico (1521-25); prime tracce se ne hanno intorno alla metà del XVI secolo (…)” [da Wikipedia , ibidem]
Sul web a proposito delle agavi si legge che
Ricordate l’allarmato articolo dello scorso anno di Giovanni Conte-Matrone? Ma perché le agavi quest’anno non fioriscono?
Beh! Allarme rientrato… Quest’anno è tutt’altra aria: qualche giorno fa sono stato a Punta Incenso e solo in quel ristretto areale ne ho contate una trentina, di agavi che stanno preparando il lungo stelo del fiore.
Sempre dal Wikipedia apprendiamo che:
Le agavi raggiungono la maturità dai 3-5 fino ai 50 anni dalla nascita (secondo le specie e soprattutto le condizioni vegetative), con una fioritura che dura diversi mesi e richiede grande dispendio di energie, dopo la quale la quasi totalità delle specie muore; Le agavi tuttavia presentano anche metodi alternativi di riproduzione, che sono:
- formazione di polloni originanti da rizomi che emergono non molto distanti dalla pianta madre;
- formazione di polloni basali, originanti direttamente alla base della pianta madre, per alcune specie alla morte di questa durante o dopo la fioritura;
- formazione di piantine (impropriamente bulbilli) direttamente sullo stelo dell’infiorescenza, insieme con i fiori.
Quindi nessuna catastrofe ecologica: normali cicli riproduttivi e di fioritura di una pianta che presenta una singolare unità di comportamenti su vaste aree come appunto, in anni diversi, l’assenza di fioritura o la fioritura massiva.
Seguono altre foto di agavi ponzesi (a Punta Incenso):
Luisa Guarino
4 Maggio 2017 at 15:19
“Fiorisce l’agave sulla scogliera dopo cent’anni…” cantava nella splendida canzone “Vento di mare” Umberto Bindi, lato b del 45 giri “Arrivederci” o “Il nostro concerto”, non ricordo bene. Ho sempre amato moltissimo quel brano, indissolubilmente legato a Ponza. E quest’anno ancora di più.