Queste sono mie riflessioni, per cui non è cronaca né racconto dei lavori in corso.
Io cerco sempre di trovare una certa razionalità politica in quello che osservo intorno a me e infatti sono stato il primo a parlare della necessità di un “Coordinamento Elettorale” per arrivare a fabbricare ‘artigianalmente’ una compagine elettorale che partisse da qualcosa.
Sono stato ancora io a elencare i vari Gruppi che dovevano in qualche modo essere riconosciuti in questo Coordinamento e cioè il Comitato Samip 2012, il Comitato Rinascita per Ponza, il Comitato Ponza nel Cuore, l’Associazione Ponza Racconta e il Gruppo Giovani.
Io dicevo che era necessario partire da quei Comitati per riconoscere a questi uomini e donne (che ne avevano fatto parte) il diritto-dovere di assumersi delle responsabilità pubbliche dopo che, nel corso di questi anni di amministrazione Vigorelli, avevano in qualche modo manifestato un loro pensiero sociale.
Ma una cosa è riconoscere ai cittadini dei Comitati il diritto-dovere di organizzare il futuro politico, un’altra è dare ai Comitati valenze e parvenze di forze politiche o partitiche.
Questo è un errore, un Comitato non è un Partito.
Di conseguenza non bisogna confondere una coalizione di Comitati, cioè di cittadini, con una coalizione di Partiti.
Il Partito esprime il massimo della sua funzione democratica proprio presentandosi alle elezioni, quindi in una coalizione, pretende rispettate le sue percentuali di rappresentanza; il Comitato invece, esprime il massimo della sua funzione dopo le elezioni: quando c’è da difendere i diritti dei cittadini dalle dimenticanze delle prassi di potere.
Non è detto che un Comitato, dopo le elezioni e nel corso del tempo, non si trovi a lottare contro l’amministrazione che ha contribuito a fare eleggere.
Per cui è da chiarire che sono gli uomini e le donne espressi dai Comitati e non i Comitati a scendere in campo ed assumersi responsabilità amministrative.
Addirittura può succedere – come nel caso di Ponzaracconta – che il Presidente di questa Associazione e metà della redazione, non ritengano di partecipare attivamente alla costituzione dell’Altra Lista perché pensano sia più importante il compito di mantenersi coerenti con l’operazione di giornalismo, di testimonianza e di raccolta della memoria storica dell’isola; ma questa scelta non inficia la possibilità ad altri membri della redazione di decidere autonomamente di scendere in campo.
Pur essendo tutti sensibili a che si costituisca l’Altra Lista.
Cosa significa tutto questo:
– non è detto che un Comitato abbia di conseguenza dei delegati da presentare
– non è detto che una associazione come organizzazione abbia deciso di scendere in campo;
– non è detto che la composizione della lista debba per forza rappresentare tutti i Comitati e le Associazioni garantendo una proporzionale rappresentanza dei Gruppi.
Questo è fondamentale capirlo!
A mio avviso la situazione dovrebbe essere questa: si va a costituire una Lista Civica formata da cittadini alcuni proposti dai Comitati (anzi la priorità di proporre questi candidati è stata data ai Comitati) ma la scelta va oltre gli stessi Comitati.
Per un Comitato non deve essere importante il numero dei rappresentanti da proporre in lista, ma più importante deve essere la qualità del rappresentante, l’apporto in termini di idee al programma elettorale e infine il sostegno elettorale che il Comitato darà direttamente ai suoi rappresentanti e quindi all’Altra Lista.
Il candidato a Sindaco Francesco Ferraiuolo, in questa fase ha un importante compito di costituire l’Altra Lista in funzione di vincere le elezioni e soprattutto di governare per cinque anni. Per cui la sua scelta, anche se rispettosa delle prerogative dei Comitati, deve mantenersi assolutamente libera da ogni condizionamento legato a proporzionalismi di rappresentanza e mirare essenzialmente alla ricerca di persone affidabili e competenti.
Immagini della serie “Mestieri pericolosi”, scelte dalla Redazione
Enzo Di Fazio
20 Aprile 2017 at 10:05
Tra i gruppi e comitati che sostengono un progetto alternativo alla politica dell’attuale amministrazione, da quando se ne è cominciato a parlare anche su questo sito, si sono spesso nominati – in maniera generica – il sito Ponzaracconta o l’Associazione Ponzaracconta. Vincenzo in questo articolo cita l’Associazione e fa espresso riferimento alla mia persona in quanto suo presidente.
Colgo l’occasione per precisare che l’Associazione (di cui, peraltro, non fanno parte tutti i componenti la Redazione del sito) è, per statuto, apolitica e apartitica e lo dimostrano i fatti, visto che tutti gli eventi che l’associazione ha finora promosso e realizzato hanno avuto carattere culturale.
Cosa diversa è, invece, il gruppo redazionale di Ponzaracconta, di cui faccio parte, composto di donne e uomini, diversi ovviamente per personalità e anche per visione politica, che si ritrovano, però, uniti nell’obiettivo comune di operare in maniera disinteressata per il bene di Ponza trovando spesso nel Sito il luogo ove esprimersi.
Ed è questo gruppo, con il doveroso distinguo di coloro che sono poco informati o che ne vogliono rimanere fuori, che condivide e sostiene – pur non agendo in maniera concreta attraverso la partecipazione e la presenza fisica di tutti -, l’impegno di quanti si stanno interessando ed adoperando per il cambiamento e per l’affermazione di una nuova idea di isola.
Rita Bosso
20 Aprile 2017 at 16:33
Caro Vincenzo, due osservazioni. La prima: anche Luisa Guarino, che di questo sito è la direttora, ti cita come unica fonte d’informazione sul tema; inoltre, con garbo ed energia, come è nel suo stile, Luisa sollecita ciascuno a fare la sua parte giacché il silenzio inquieta, più ancora del chiacchiericcio dei social. La seconda osservazione: ciò che tu affermi nell’ultimo scritto è talmente condivisibile, talmente ovvio… il fatto che tu lo scriva, lo sottolinei, usi il grassetto ci dice cosa sta accadendo: qualche comitato si sente partito, vuole esprimere delegati in misura proporzionale alla forza che presume di avere, gioca per sé e non per la squadra. Normale amministrazione, credo; la scelta, se fatta dall’alto, risponde a criteri di semplice fotogenia, si scelgono i volti più carini, più giovani e il cast è fatto; le dinamiche democratiche sono più complesse. Buon lavoro dunque a Franco Ferraiuolo che possiede esperienza e competenza, come ha evidenziato tra l’altro nei suoi interventi su questo sito.