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Un Appello al sindaco Vigorelli
“Per uscire dal Parco del Circeo ci vuole un mandato dei cittadini”.
Lunedì 13 Marzo si terrà un Consiglio Comunale che avrà all’ordine del giorno tra l’altro: l’uscita di Zannone dal Parco del Circeo.
Vigorelli per dimostrare la fondatezza della sua tesi farà una cronistoria dei fatti che si sono succeduti e dimostrerà che il Comune di Ponza è stato ignorato, non pagato e soprattutto danneggiato.
In questa disamina che denuncia i misfatti del Parco del Circeo nei confronti dell’isola di Zannone e del Comune di Ponza, verranno chiamati in causa anche provvedimenti presi da altri Sindaci (Balzano A. e Porzio).
Il sindaco Vigorelli, ovviamente riporterà in questa cronistoria la sua esperienza diretta nell’Ente Parco: da quando viene nominato dal Ministro membro del Consiglio Direttivo dell’Ente, su indicazione della Comunità del Parco, C. D. che si insedia nel gennaio del 2015.
Da allora il sindaco Vigorelli comincia a comprendere e a capire dall’interno del Consiglio Direttivo l’inadempienza, l’incapacità del Presidente dell’ente Parco, l’inutilità del controllo della Forestale e raccoglie prove del degrado di Zannone per cui decide che Zannone debba uscire dal Parco del Circeo lanciando il motto “Riprendiamoci Zannone”.
Vigorelli ha ragione. Il Parco ha fallito per cui Riprendiamoci Zannone senza se e senza ma..?
Ma dopo la relazione del Sindaco in Consiglio Comunale i consiglieri – di maggioranza e opposizione – dovranno porsi le domande:
- Dove ha fallito il Parco? Chi ha eventualmente fallito: il Presidente e/o il direttore del Parco, la Forestale, il Ministro dell’ Ambiente, i Sindaci che si sono succeduti negli anni a Ponza o una Legge dello Stato?
- Quale reale danno economico hanno avuto direttamente i ponzesi – da quando Zannone è stata inserita nel Parco del Circeo – da imporre l’uscita dal Parco?
- Quale ricaduta d‘immagine (positiva o negativa) per cui economica, ha avuto Ponza da quando Zannone è governata dal Parco del Circeo e non più in possesso di villeggianti privati tipo i Casati?
- Quali sono le prospettive di governo da dare a Zannone – una volta eventualmente usciti dal Parco del Circeo – che modificano in senso positivo tutto ciò che di negativo è stato denunciato?
- Il Comune di Ponza non ha i soldi per gestire Zannone, ricostruire la Villa Comunale per cui bisogna porsi la domanda: a chi daremo la possibilità di ricostruire la Villa Comunale a un Privato?
- Il Comune di Ponza non ha le competenze per il controllo e la protezione del territorio; a chi verrà demandata questa funzione?
Questi ed altri punti di domanda dovrebbero essere discussi tra uomini di pensiero, liberi da ogni condizionamento, con una visione lungimirante ma questo non sarà possibile nel prossimo Consiglio Comunale.
Per cui mi chiedo come si può accettare che un tale provvedimento venga portato in Consiglio Comunale a fine mandato di un Amministrazione.
Queste sono scelte che impegnano il futuro dell’isola, scelte prospettiche che danno la misura della sensibilità politica di una amministrazione che va pesata dagli elettori per cui io ritengo che “Uscire dal Parco” debba essere un eventuale punto di un programma elettorale.
In alternativa solo un Referendum popolare può giustificare la scelta politica di uscire dal Parco e solo dopo il Referendum o le Elezioni amministrative un Consiglio Comunale ha il diritto dovere di deliberare a maggioranza o all’unanimità di uscire dal Parco.
Quale consigliere, alla vigilia di una campagna elettorale si esprimerà – in questo contesto isolano – contro l’uscita di Zannone dal Parco del Circeo?
Chi avrà il coraggio di alzarsi in Consiglio Comunale e dire: “A fallire sono gli uomini non le idee nobili. A fallire a Zannone è stato l’Ente Parco gestito da persone in carne ed ossa e non l’importanza di preservare quell’isola da ogni mira speculativa. Quell’isola è ancora integra dal punto di vista ambientale, il patrimonio boschivo è salvo. Non ci sono stati, per esempio, incendi, che al contrario si sono succeduti nel tempo a Ponza e a Palmarola”.
Se qualcosa non ha funzionato la colpa è dell’Ente Parco, del suo Presidente – ormai al potere da troppi anni – e anche dei Sindaci del Comune di Ponza che non hanno mai avuto la volontà di co-gestire l’isola di Zannone”.
Portare “l’uscita di Zannone dal Parco del Circeo” in Consiglio, domani lunedì – e non nel primo Consiglio Comunale utile dopo le elezioni amministrative – significa costringere tutti i consigliere a votare condizionati (dalla campagna elettorale) per l’uscita di Zannone dal Parco del Circeo oppure, indurre alcuni di essi a non partecipare al Consiglio Comunale.
Ponza ha bisogno di Zannone così com’è: con la sua immagine di Isola – Parco naturalistico, ha bisogno che questa immagine venga rilanciata, venga valorizzata e la fruizione di questo patrimonio naturalistico deve essere assolutamente organizzato.
Questo lo si può ancora fare, mantenendo Zannone nel Parco del Circeo e attraverso un accordo – Comune di Ponza / Ente Parco del Circeo – far assumere al Comune di Ponza maggiori responsabilità nella gestione e organizzazione dell’isola.
Ricordiamoci sempre, che il Nostro Arcipelago ha un patrimonio ambientale, storico-archeologico, botanico (marino e terrestre) da preservare ed è grazie a questo patrimonio che i turisti affollano le nostre isole. Questo patrimonio va protetto, valorizzato e difeso.
Il ponzese, e per lui il Consiglio Comunale, deve battersi per conservare questo patrimonio che produce economia turistica per cui reddito per i residenti.
Il Consiglio Comunale, se vede che un Ente – come quello del Parco del Circeo – mette in grave crisi questo patrimonio per cui questa possibilità economica per gli isolani – dopo avere chiesto e ottenuto il mandato dei cittadini – intraprende tutte le azioni per opporsi a questa situazione, ma proponendo chiaramente un Progetto Alternativo – a mio avviso più forte che tuteli la natura per cui l’economia dei cittadini.
A questo punto faccio un appello al Sindaco:
“Signor Sindaco se lei crede opportuno fare uscire l’Isola di Zannone dal Parco del Circeo, elimini questo Punto nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale di lunedì, inserisca questo Punto nel suo programma elettorale per la prossima campagna elettorale e anche per questo – oltre che per il porto a Cala dell’Acqua, dissalatori e quant’altro – lei chiederà i voti ai cittadini. Se verrà rieletto Lei avrà la legittimazione dei cittadini di Ponza a far uscire l’Isola di Zannone dal Parco e avrà 5 lunghi anni per perseguire questo obiettivo e coerentemente riempirlo di contenuti politici e turistici-ambientali.
A mio modesto avviso questa è correttezza politica ed è l’unica strada percorribile dalla Politica che agisca negli interessi dei cittadini presenti e futuri delle isole.
arturogallia
14 Marzo 2017 at 20:09
Ovvero, in piena campagna elettorale, il consiglio comunale uscente rinuncia a una -possibile- risorsa ECONOMICA perché non è riuscito (per motivi di varia natura, non tutti imputabili all’amministrazione, sia chiaro) a gestire e “mettere a valore” Zannone? Se c’è un problema si dovrebbe cercare di risolverlo, non di eliminarlo…
Questo potrebbe essere un fattore dirimente nella campagna elettorale…