Ambiente e Natura

Aspettando San Giuseppe

di Silveria Aroma

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Ho sempre considerato Santa Maria un’isola nell’isola.

Sarà perché sono cresciuta abbasci’a’ marina, con il mare negli occhi e le case a ripararmi le spalle, sarà perché dalla spiaggia posso ammirare la bellezza del porto borbonico senza subirne la confusione estiva né l’ombrosità invernale, o sarà – semplicemente – perché è casa; il luogo dell’infanzia dove conosco tutti e tutti mi conoscono, dove le attività commerciali storiche sono le stesse di sempre, passate da una generazione all’altra.

Qui mi sembra non ci siano molte porte chiuse da contare, e che tra un pettegolezzo e un abbraccio il senso dell’aggregazione non sia scomparso.

L’arrivo di San Giuseppe lega con un filo di lampadine Santa Maria e i Conti, i nastri colorati e le bandierine mossi dal vento animano l’aria nella sera.

Il custode della Divina Famiglia quest’anno è stato ornato di un fiocco azzurro; rappresenta l’arrivo di un nuovo membro della comunità, nato proprio il giorno in cui il Santo lascia la chiesa per una breve processione.


In attesa della festa ufficiale del diciannove marzo, ieri sera, a Santa Maria si è festeggiata la famiglia.

Nello spiazzo adiacente la sala parrocchiale, Silverio ha prestato le sue doti di cuoco per preparare la pasta con zucca e pancetta, lavorando su due fornelloni.
Al primo ha fatto seguito il pollo con i funghi e poi una miriade di pietanze, dolci e salate, portate dai partecipanti.

Una festa non è tale senza musica e senza ballo.

Benny ha provveduto ad animarla, attorniato da un nugolo di ragazzini che chiedeva insistentemente la stessa canzone.
Qual era?
Indovinate!

Non frequento molto la chiesa ma quando ci vado mi piace ritrovare canti e riti familiari, come le parole latine delle litanie, note a vecchi e bambini; anche io le imparai – così, a orecchio – da piccola.

Un frammento ci sta tutto:

Familiarum columen Sostegno delle famiglie
Solacium miserorum Conforto dei sofferenti
Spes aegrotantium Speranza degli infermi

Ora pro nobis, pro nobis, Sancte Joseph ora pro nobis

Ingrediente essenziale per la buona riuscita dell’intera festa è l’impegno corale di chi vi partecipa.
Grazie ai soliti noti che, in queste settimane, si spendono in tutti i modi possibili.

 

P.S. – La festa va sovvenzionata, comprate un biglietto della lotteria di San Giuseppe che porta bene

1 Comment

1 Comments

  1. Luisa Guarino

    12 Marzo 2017 at 18:02

    L’ultima volta che ho partecipato alla festa di San Giuseppe è stata diversi anni fa, in compagnia della mia cara cugina Maria scomparsa i primi di gennaio, che era molto devota a questo Santo e non perdeva neanche una novena. Allora ce la faceva ancora a camminare, seppure sedendosi di tanto in tanto per non stancarsi troppo. Ma anche negli ultimi anni, finché è stata a Ponza, non è mai mancata, raggiungendo Santa Maria con il taxi. Ora che lei non c’è più questa festa mi è ancora più cara: la ricordo e ne condivido le cadenze e i ritmi anche da lontano. Ringrazio quanti, in ogni modo e in ambiti diversi, si danno da fare per renderla sempre più bella. Raccolgo e amplifico se possibile l’invito di Silveria: “La festa va sovvenzionata, comprate un biglietto della lotteria di San Giuseppe che porta bene”. E’ proprio vero. Io tra l’altro quell’anno ho vinto un decoder per la tv, di ottima marca. Perciò mi raccomando: comprate i biglietti, voi che siete lì!

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