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Nel 1993 all’amico Salvatore Perrotta – coordinatore, insieme a Luciano Gazzotti e Ernesto Prudente, di un Comitato Cittadino (che stava lavorando da circa due anni per liberare l’isola dal Senatore Bernardi e i suoi progetti Castalia) – dissi: “Salvato’, ma ce l’avete il capolista? Guarda che la legge è cambiata, oggi il Sindaco verrà eletto direttamente dai cittadini e avrà un potere assoluto non più controllabile dal Consiglio Comunale figuriamoci da un Comitato Cittadino”.
Lui mi rispose: “Stai tranquillo il capolista c’è!”.
Purtroppo non avevano il capolista per cui un gruppo agguerrito di cittadini di Le Forna impose le primarie. I coordinatori di quel comitato, non si presentarono né proposero dei loro nomi: quelle primarie – praticamente in solitaria – portarono alla vittoria di Antonio B…
Nel 2003 mi trovai a coordinare un gruppo eterogeneo di personalità locali; siccome erano praticamente tutti potenziali capilista, io proposi a loro di fare le primarie. Uno di questi mi disse che “le primarie erano una lotta fratricida che assolutamente non favoriva l’unione.”
Ma dopo enormi vicissitudini mi trovai lo stesso, alla fine, di fare le primarie. Io proposi Luigi M. e Gennaro D. propose addirittura 3 candidati che lui stesso presentò in questo modo: “Propongo un giovane (Francesco A.), una donna (Daniela A.) e una persona di esperienza politica e amministrazione (io stesso).
Ci fu una leggera titubanza dell’assemblea visto i 4 candidati – quando giorni prima non c’era nessuno – io comunque spinsi per la votazione. Alla prima votazione presero più voti Luigi M. e Gennaro D. che andarono al ballottaggio.
Si decise di far il ballottaggio e vinse Luigi M. (Zio Giggi).
Scelto il capolista bisognava passare a proporre i candidati e il programma ma la ‘minoranza’ – chiamiamola così – prima cercò di fare ostruzionismo e poi decise di non dare il suo contributo né alla costituzione della lista né al programma di governo.
Nel 1993 le primarie portarono a vincere un candidato non espressione del Comitato e in quel nuovo contesto elettorale il semplice candidato divenne Sindaco con enormi poteri per cui non più controllato dai referenti politici. Molti di quel Comitato entrarono anche in lista ma presto furono costretti ad uscire.
Nel 2003 candidati che avevano accettato di concorrere nelle primarie una volta usciti sconfitti decidono di abbandonare il progetto.
Queste due esperienze dovrebbero aiutare la riflessione e chiedersi: Quando è utile fare le primarie?
Risposta: Quando ci sono diversi candidati a Sindaco autorevoli e spendibili in un progetto comune!
Per esempio ci sono tre candidati:
Il signor X uomo che ha sempre fatto politica a Ponza ma non è mai stato in amministrazione; questo ha un progetto per l’isola e un gruppo di amici che crede in lui.
Il/La signor/a Y giovane professionista affermato/a, mai stato/a in amministrazione, che ha deciso di scendere in campo per la sua isola. Ha molti estimatori fra i cittadini.
Il signor Z, uomo o donna, che ha fatto esperienze in amministrazione ma ha ancora un grande consenso tra i cittadini.
Tutti e tre sono Ponzesi di nascita e decisi a scendere in campo. Tutti e tre, però, sentono il bisogno di non dividere ulteriormente l’isola per cui sono disposti anche a fare un passo indietro pur di arrivare al massimo consenso. Per questo si incontrano, parlano tra di loro e dei loro programmi, delle loro intenzioni, delle loro ricette per curare i mali dell’isola e risolvere i problemi. Sono pronti a fare un passo indietro ma decidono che il passo indietro deve essere sancito da un’assemblea di cittadini, per questo tutti e tre, con convinzione, decidono di fare le primarie.
In questa ipotesi ci sono tre candidati che hanno voglia di fare il Sindaco, hanno un programma di lavoro e delle ricette per curare l’isola, sono anche maturi al punto giusto, cioè consapevoli che l’isola va unita. Addirittura sono pronti a mettersi a disposizione del candidato che esce vincente dalle primarie.
Siamo a tre mesi dalla presentazione delle liste e candidati di questo tipo – che giustificherebbero primarie utili per il paese – diciamo… sono in netto ritardo.