di Sandro Vitiello
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Stare a casa malato per qualche giorno può essere anche un utile diversivo rispetto alle cosiddette cose importanti della vita di sempre…
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Il video con immagini della famiglia di Sandro
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…e così, partendo da un gruppo di foto ingiallite dal tempo, messe in fila in maniera non proprio lineare, accompagnate da una canzone molto bella, si riesce a costruire un affresco del nostro mondo.
Di una casa appoggiata sulla collina che guarda Cala Fonte e di una famiglia che l’ha abitata da sempre: la mia.
In quella casa non c’era una macchina fotografica e non c’era neanche l’abitudine a farsi fare le foto da un professionista.
Era un lusso a cui non si pensava.
I miei genitori si sono sposati nel ’37 e del loro matrimonio non c’è neanche una foto.
Si racconta di un pranzo importante dove c’erano tanti inviatati ma nessuno aveva pensato a chiamare un fotografo oppure a passare il giorno dopo, con gli stessi vestiti della festa, da Bafarone per conservare almeno un’immagine del giorno del matrimonio. Eppure a casa mia c’era una scatola molto grande piena di foto.
Nella bella stagione passavano a trovarci amici, parenti e turisti.
Spesso avevano una macchina fotografica appresso e quasi sempre, dopo aver immortalato soprattutto i bambini, se ne tornavano a casa con l’impegno a rispedire qualche copia di quelle foto.
Mia madre non aveva una macchina fotografica, non aveva una sua foto di quando si era sposata, ma aveva ben chiaro che quelle foto erano un bene prezioso che andava conservato come memoria della famiglia.
Sono foto molto semplici, fatte con macchine fotografiche non professionali che però ci raccontano pezzi della nostra vita.
Ovviamente ce ne sono diverse che parlano di mare e della pesca: era un altro pezzo importante del nostro mondo.
La barca e il mare erano la fonte di sopravvivenza e allora vedi alcune foto della Sardegna negli anni cinquanta e poi ne vedi una con una turista che va a far visita ai rudi pescatori a Santa Teresa di Gallura.
O un’altra ancora il giorno di san Silverio, nel porto di Ponza, dove la barca era più casa che mai.
Si mangiava, si guardava la festa e si accoglievano gli amici sulla barca come fosse il salotto di casa.
Foto preceduta da altre in cui si vedono due miei fratelli e qualche amico di famiglia andare alla festa, in barca, col vestito bello.
Il contrasto tra la vita di tutti i giorni e il giorno della festa si presenta attraverso i vestiti o la posa.
Le ultime foto non sono in bianco e nero così come qualcuna è anche in digitale.
Da quando poi ci sono gli smartphone fotografare sembra sia diventata quasi una banalità eppure queste foto ci raccontano che avere memoria di noi e del nostro mondo non è assolutamente banale.
Non basta fotografare: bisogna conservare quegli attimi rubati da una fotografia perchè questa saprà regalarci quelle emozioni che ci servono per vivere bene la nostra vita.
La canzone che accompagna il video con le foto è “September Blue” di Chris Rea