Di settemila famosi finora conoscevo solo i caffè dell’omonima canzone di Alex Britti: ma da oggi quella cifra contraddistingue anche il nuovo traguardo raggiunto dagli articoli pubblicati sul nostro sito. Dunque grazie a quanti, redattori, collaboratori, amici, estimatori, critici e liberi pensatori, hanno contribuito a vivacizzare e arricchire con il proprio contributo le nostre pagine on line a cui tanto teniamo e che tanto amiamo.
Una prima considerazione, voltandoci appena un po’ indietro. Per arrivare dai 5000 (aprile 2015) ai 6000 (marzo 2016), per parlare degli anni più recenti, c’è voluto circa un anno; mentre ora i 7000 sono arrivati dopo dieci mesi, poco più del tempo di una gravidanza: una metafora che mi piace usare anche perché è simbolo di ricchezza, fertilità, vivacità, arricchimento. Proprio quello che noi di Ponzaracconta contiamo e speriamo di fare giorno dopo giorno, come impegno collettivo e dei singoli. Guardando sempre avanti, pur conservando fortissimo, com’è nelle nostre ‘ragioni di esistere’ fin da quando siamo nati, il senso di appartenenza alle tradizioni di vita di chi ci ha preceduto.
Ma c’è un altro fattore di cui tenere conto, e non è cosa da poco. Alla crescita degli articoli corrisponde quella dei commenti, giunti quasi a quota 5000, con un crescendo legato, oltre che all’aggiornamento quotidiano della rassegna stampa che ci offre uno spaccato di quanto si scrive di Ponza e dintorni sui media cartacei e on line del territorio e della provincia, ai commenti veri e propri che giungono da ogni dove, e che a volte fanno tornare alla ribalta anche articoli e argomenti trattati non solo diversi mesi ma addirittura anni fa. Segno anche questo di un interesse e di un desiderio di interazione che in molti sentono, peraltro sempre di più con il passare del tempo.
A proposito di commenti, di quello inserito da Francesco De Luca per il nostro traguardo precedente dei seimila articoli, mi piace ricordare le definizioni che lui dà di Ponzaracconta: il sito che viene indicato come “ripostiglio, officina, piazza, biblioteca, porto, aeroporto, porta-foto”. “Non è un tempio e non è una taverna – precisa ancora Franco -: è lo specchio di Ponza e dei ponzesi”. Non so i nostri lettori, ma io mi ritrovo perfettamente in queste sue parole, e lo ringrazio per avercele dedicate.
Grazie dunque a tutti e arrivederci tra altri mille articoli.
Vento in poppa e che la Madonna ci accompagni! – A Ponza diciamo così.
silverio lamonica1
17 Gennaio 2017 at 12:09
E forse domani le schermate da 7 a fondo pagina saranno 1000. Ad maiora atque meliora!
Sandro Russo
17 Gennaio 2017 at 13:12
Il periodo della mia vita in cui ho fatto la più vivida esperienza di socialità, ben più che a scuola, sono stati i cinque anni dell’università alla Casa dello Studente (tranne il primo anno che ho fatto fuori).
È stata, per il giovane curioso che ero, una continua palestra per gli stimoli più vari.
C’erano i maniaci della musica che si riunivano in una saletta apposita con un pianoforte mezzo scordato, quelli della politica sempre a riunirsi e a discutere in sale perennemente fumose; quelli del pallone e dell’andiamo a correre?, quelli del poker cui giocoforza dovevo resistere in tempi di finanze magre (vendevo e ricompravo gli LP cui tenevo molto: ogni perdita una coltellata!); quelli che tutte le sere andavano a via Veneto a rimorchia’ (?); avevo perfino un vicino di stanza, calabrese, che la domenica, insieme ad altri pii, faceva dire la messa in camera da un amico prete!
Si studiava pure, ma non troppo e non per tutto il tempo.
Il bello era aggregarsi ad un diverso gruppo di maniaci (più che cultori), a secondo dell’interesse e dell’umore; partecipare per un tempo variabile e senza impegno a qualcuna delle attività che al momento si proponevano. Potevi scegliere di andare a bussare ad una porta invece che ad un’altra, e cambiavi mondo!
Ho ritrovato questa atmosfera, il ventaglio di possibilità pressoché infinite, in Ponzaracconta. Ci sono contemporaneamente l’appartenenza ad un microcosmo definito e la possibilità di spaziare.
In occasione del traguardo dei “settemila”, questo mi è venuto da pensare: che sia un formidabile moltiplicatore di stimoli, di esperienze e di relazioni.
Peccato per chi pensa che sia soltanto uno dei tanti siti che si trovano in giro per il web!