Caro Pasquale
Innanzitutto mi preme precisare che leggo sempre con piacere i tuoi scritti, così ben meditati e puntuali. Avrei voluto aggiungere un commento all’articolo di cui sopra però, data la materia, devo dilungarmi un poco, per cui chiedo scusa agli amici redattori se “rubo” spazio al sito per un’esigenza “privata”, anche se tale non è. Detto ciò veniamo al dunque.
Le tariffe Laziomar, come si sa, scaturiscono dal capitolato d’appalto dei collegamenti marittimi Isole Ponziane – continente, tra la Regione Lazio, ente appaltante e la Compagnia di Navigazione Laziomar (privata) che gestisce il servizio.
Nel capitolato di appalto vengono previsti tempi e modi di percorrenza, caratteristiche del naviglio… costi dei biglietti.
I costi dei biglietti.
Partiamo da quest’ultimo punto. Le tariffe sono state diversificate, come si sa, per residenti e non residenti. La tariffa agevolata di residente, è noto a tutti, viene concessa previa esibizione della carta di identità: risulta che risiedi a Ponza? Tariffa ridotta. Alla Società di Navigazione e al Presidente della Regione Lazio non interessa sapere se tu “ti spacchi la schiena stando a Ponza dal 1° Gennaio al 31 Dicembre ininterrottamente”, o se vi trascorri solo i pochi mesi estivi, svernando altrove da fine settembre a fine marzo, aprile successivi ed oltre e in quest’ultima situazione si trova almeno il 50% dei 3.400 residenti anagrafici.
Sono stato a Ponza nell’ultima settimana di novembre e ti posso assicurare che le strade quasi deserte, porte e finestre sbarrate di tante e tante abitazioni, i pochi bar aperti scarsamente frequentati, medesimo discorso per altri esercizi commerciali, testimoniavano la presenza di una popolazione di certo inferiore alle 2.000 anime. Lo stesso fenomeno si verifica, purtroppo, per gli altri mesi invernali, come spesso viene sottolineato con accenti accorati dall’amico Vincenzo Ambrosino e non solo.
Quindi, stando a tale dato, i 1.700 circa che “si spaccano la schiena sull’isola” tutto l’anno, sono equiparati agli altri 1.700 che “ristorano la schiena altrove” per almeno 7, 8 mesi l’anno che però usufruiscono di eguale biglietto ridotto perché “residenti anagrafici”. Quando ti rechi alla biglietteria, se non esibisci la Carta d’identità non hai diritto alla riduzione: un precetto draconiano, impartito dalla Compagnia di Navigazione. A fronte di tanta severità fiscale l’utente – residente e non – si aspetterebbe una maggiore puntualità del servizio nel periodo autunno – inverno … ma questo argomento lo tratteremo tra poco.
La Regione Lazio, come forse sai, ha stipulato con le Ferrovie “Trenitalia” e Cotral una convenzione, in base alla quale gli ultrasettantenni possono viaggiare gratis sui treni regionali e bus Cotral, nell’ambito del territorio regionale; io stesso ne usufruisco con una tessera ad hoc. Così, se un giorno mi va di andare da Formia a Cerveteri a visitare le tombe etrusche, non pago il biglietto ferroviario – purché su treno regionale – e ciò è un grande vantaggio che senz’altro favorisce il turismo.
Io penso che un provvedimento analogo (non dico il biglietto gratis) ma il costo equiparato ai residenti per gli ultrasettantenni residenti nel Lazio e per tutti i nati a Ponza, certamente faciliterebbe notevolmente il flusso turistico nei periodi di bassa stagione verso le nostre isole; gli stessi concittadini che vi dimorano tutto l’anno sarebbero ben lieti, specie i titolari dei non molti esercizi commerciali aperti. Ma un provvedimento del genere dev’essere contemplato nel capitolato di appalto, non può essere affidato al buon cuore dell’armatore privato che, messi insieme i costi di gestione ed i ricavi, non può rimetterci, pena il fallimento, come giustamente osservava – da vero esperto in materia – il caro Enzo Di Fazio nel commento al tuo articolo.
La puntualità del servizio.
Sarebbe interessante spulciare i registri di Circomare Ponza e Capitaneria di Porto di Gaeta per rendersi conto di quante corse non sono state effettuate per avverse condizioni “meteomarine” nel 2015 e 2016 (mi riferisco ai periodi autunnale ed invernale). La SPAN prima e la Caremar dopo, almeno fino agli anni ’70, erano obbligate a recuperare le corse non effettuate, altrimenti non percepivano il contributo previsto per le corse saltate. Il capitolato attuale, se non erro, è forfettario, per cui le corse saltate per cattivo tempo non fanno testo. Né si può invocare il provvedimento giuridico per l’interruzione di pubblico servizio: il giudizio del comandante della nave è insindacabile.
Però mi chiedo, se l’attuale capitolato di appalto avesse previsto l’erogazione del contributo regionale per le corse effettivamente effettuate, si sarebbe verificato ugualmente l’increscioso episodio del 29 novembre scorso quando furono annullate le corse Formia Ponza delle 17,30 e Ponza – Formia delle 5,30 del giorno successivo? Si sarebbero verificate le tante corse saltate, specie dai mezzi veloci, per avverse condizioni “meteomarine” nel corso degli ultimi anni? Sinceramente mi sorge qualche dubbio.
Caro Pasquale, come vedi è tutto scritto nero su bianco, soprattutto le cause dei disservizi.
Con tanta stima ed affetto
Silverio