Convinti assertori, in teoria e nella pratica, della pluralità di opinioni – purché documentate ed espresse in termini civili – riceviamo in redazione e pubblichiamo.
All’epoca dei fatti, di quando Ponza e Ventotene entrarono in Acqualatina, si diceva che agli abitanti delle isole sarebbe stato riconosciuto, come previsto per legge, il disagio di abitanti in una delle isole minori, e che per tale motivo le bollette dell’acqua sarebbero state più basse rispetto a quelle degli abitanti del resto della provincia di Latina.
Per questi motivi il sindaco Vigorelli ci definì talebani e vecchi democristiani, perché, secondo lui, dicevamo falsità agli abitanti di Ponza.
Oggi abbiamo pubblicato il testo dell’articolazione tariffaria del 2016, con gli aumenti retroattivi a partire dal 1° gennaio scorso, dove non esiste alcuna tariffa scontata per gli abitanti di Ponza e Ventotene.
http://www.formialibera.it/wordpress/ecco-il-documento-ufficiale-che-tutti-tengono-nascosto/
E così quest’anno il grande business di Acqualatina è proprio quello derivante dalla gestione del servizio idrico di Ponza e Ventotene: la Regione Lazio paga l’intero importo del costo del servizio, e Acqualatina intasca le bollette dell’acqua.
Sono soldi puliti – cash… ta-ta – che finiscono direttamente nelle casse di Acqualatina.
Avete capito bene?
Ripetiamo: Acqualatina riceve sei milioni di euro dalla Regione Lazio per trasportare l’acqua sulle isole, e a voi chiedono di pagare le bollette dell’acqua non alla Regione Lazio, sarebbe il minimo, ma a un gestore privato che per svolgere quel servizio è già stato pagato profumatamente.
L’invito è quello di non pagare le bollette dell’acqua e resistere in giudizio quando sarete chiamati a rispondere davanti al Tribunale di Cassino.