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Venerdì 20 maggio 2016 si è spenta la maestra Buonocore.
Tanti ex ragazzi delle elementari la ricorderanno quando, al porto di Ponza, con le altre insegnanti prendeva la barca che, a remi, l’avrebbe traghettata fino a Cala d’Inferno, per raggiungere le classi scolastiche di Le Forna.
Cara zia Sisina, è arrivato il tempo dei saluti, hai vissuto una lunga vita e vai via con “la testa canuta sazia di giorni”…
Come non ricordare quei giorni pasquali quando venivi da noi a Ponza e dopo la morte di mamma, in quel vuoto, arrivavi tu e portavi la famiglia, zio Peppino e Antonio.
Hai fatto sempre la maestra, di professione e nella vita.
Non sono preoccupata di dove andrai, perché come abbiamo ripetuto nel salmo della tua messa funebre: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla”, quindi sei in buone mani.
Oggi non ti dico addio, ma arrivederci, con l’augurio per me e la certezza per te.
Arrivederci in Cristo.
Franco Zecca
22 Maggio 2016 at 16:29
Un piccolo ma vivido ricordo, a conferma di quanto riportato da mia cugina Irma, di zia Sisina: è stata sempre Maestra, di professione e nella vita.
Il giorno della mia prima comunione mi regalò un piccolo cofanetto madreperlato con una corona per il rosario all’interno ed insieme un libro (regalare libri era una sua indiscutibile prerogativa): “La fattoria degli animali” di George Orwell edito come fumetto, disegnato da Livio Apolloni, oggi introvabile – ma molto attinente e conforme al vero romanzo. Famose le frasi: “Tutti gli animali sono eguali ma alcuni sono più uguali degli altri” – attuale! – e “Gli asini hanno vita lunga, nessuno di voi ha mai visto un asino morto” – eterno! – e ancora: “Quattro gambe buono, due gambe cattivo” – vero! –
Il libro è stato per lungo tempo la mia lettura preferita e sono cresciuto e diventato adulto seguendo quei principi nel romanzo ben delineati e descritti per me come modello di vita.
Un caro pensiero va al figlio Antonio – per noi familiari Ninetto – e ancora grazie di tutto, zia Sisina.
Luisa Guarino
22 Maggio 2016 at 18:49
Tra le altre insegnanti in barca dell’epoca, oltre alla maestra Sisina, c’erano anche mia madre Olga Mazzella e mia cugina Giovanna Conte, come ho avuto già modo di ricordare. Leggendo oggi Irma e Franco mi rendo conto che si è trattato di una generazione speciale, quella delle “maestre per sempre”, unite tra l’altro dalla caratteristica di essere apparentemente severe, ma attente e sensibili come poche. Oggi sono insieme “nella luce e nella verità” e certamente anche Lassù troveranno tanti alunni da seguire e da amare. La mia più affettuosa vicinanza alla cara famiglia Zecca.