di Sandro Vitiello
Domenica 10 aprile a Verona si inaugura la cinquantesima edizione del Vinitaly: la più importante manifestazione dedicata ai vini, del nostro paese.
E’ un appuntamento che tante aziende vivono come la migliore vetrina per i propri prodotti.
I numeri sono enormi così come lo è il settore vitivinicolo del nostro paese.
L’Italia è il primo produttore mondiale con 47 milioni di ettolitri di vino che permettono alle aziende del settore di realizzare un fatturato di circa dodici miliardi e mezzo di euro.
Di questi quasi cinque miliardi e mezzo arrivano dall’export.
Anche il 2015 si è confermato un anno di crescita significativa nel settore, con un predominio degli spumanti sugli altri vini.
Il Prosecco ormai domina i consumi delle bollicine in tanti luoghi importanti del pianeta.
L’Asti spumante – un po’ snobbato negli anni passati- è diventato un modello vincente per il Piemonte grazie ai mercati dell’est Europa.
Insomma andare al Vinitaly significa guardare lontano.
E guardano lontano anche i vini di Ponza, da quando hanno incominciato ad attraversare il mare.
I vini del Fieno delle Cantine Migliaccio ci saranno e racconteranno la loro piccola-grande storia.
Il Bianco, il Rosato ed il Rosso insieme al Biancolella igt sono vini che rappresentano la tipicità dei vini di mare: di isola vulcanica in particolare.
Insieme a loro ci sarà anche il Biancolella “Faro della Guardia” di Casale del Giglio prodotto con uve raccolte nelle “catene” che guardano a levante, sul monte Guardia.
Sono vini di qualità che ormai raccolgono importanti consensi nei luoghi di degustazione.
Sono, a mio parere, il “valore aggiunto” che la nostra isola può esibire insieme alla bellezza delle sue coste e all’ospitalità dei suoi abitanti.